Riassunto analitico
Le auto, per ragioni legate alle dotazioni di sicurezza o semplicemente per il comfort dei passeggeri, hanno al loro interno una moltitudine di dispositivi elettronici che comunicano fra di loro attraverso il CAN BUS, scambiandosi una quantità enorme di messaggi, i quali una volta compiuto il loro compito informativo, svaniscono nel nulla senza lasciare alcuna traccia. Il quesito al quale si vuole dare risposta con questo lavoro è come un’auto, ed in particolare i dati da essa prodotti, possano contribuire alla risoluzione di casi giudiziari fornendo informazioni utili alla ricostruzione dei fatti; l’accento infatti è stato posto su come questi elementi ritenuti interessanti debbano essere raccolti e conservati nel rispetto della loro natura “volatile” evitando nella maniera più assoluta che le loro caratteristiche vengano alterate accidentalmente o intenzionalmente; tali procedure potranno così garantire il valore probatorio necessario per essere presentato in sede giudiziale. In questa tesi viene proposta una black-box per auto in grado di acquisire e storicizzare tutti i messaggi in transito sul CAN BUS. Affinché la memorizzazione dei dati fornisca quelle garanzie imprescindibili di autenticità, veridicità, integrità e completezza richieste dalle norme internazionali nell’ambito generale del trattamento delle evidenze digitali viene proposto un algoritmo di hash chaining a blocchi basato su funzioni di hash, cifratura simmetrica e asimmetrica. Infine, mediante il reverse engineering dei messaggi acquisiti dal veicolo oggetto di sperimentazione è stato possibile ricostruire alcune dinamiche di sinistro che risultano difficilmente documentabili con gli attuali sistemi e che invece vengono minuziosamente ricostruite dai dati raccolti da questa tipologia di black-box.
|