Riassunto analitico
L’endometriosi è una patologia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale in sede anomala, quindi al di fuori dell’endometrio. Essa può manifestarsi con quadri ampiamente variabili, a partire dalle semplici cisti ovariche (endometriomi) fino alla generazione di aderenze che distorcono l’anatomia e il funzionamento degli organi su cui esse si sviluppano, determinando quindi vere e proprie lesioni. La diagnosi può essere posta con la visita ginecologica e l’ecografia transvaginale; tuttavia, il Gold Standard per la sua definizione rimane l’intervento chirurgico. Le manifestazioni cliniche di endometriosi possono essere estremamente eterogenee, sia in termini di presentazione che di decorso. Il sintomo principale è il dolore, che può manifestarsi sotto varie forme tra cui dismenorrea, dispareunia profonda o dolore pelvico cronico. In particolare, il dolore pelvico cronico può essere determinato da molte componenti, tra cui anche quella miofasciale. Proprio il dolore pelvico miofasciale è una delle cause di dolore pelvico nella donna, che spesso non viene nè diagnosticata e né trattata. Questa condizione è caratterizzata dalla presenza, nei muscoli del pavimento pelvico (che in tal caso si presentano solitamente deboli, ipertonici o con ristretto intervallo di movimento) o più in periferia, di punti trigger miofasciali, che possono essere valutati tramite attenta visita ginecologica: attraverso la palpazione o compressione manuale in loro corrispondenza si rileva iperalgesia o allodinia. Lo studio osservazionale che è stato sviluppato ha lo scopo di analizzare, in una coorte di pazienti endometriosiche, sia operate che non operate, la presenza della componente miofasciale rispetto al dolore pelvico che esse accusano.
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