Riassunto analitico
La fibrillazione atriale (FA) è tra le più comuni forme di aritmia a livello globale, soprattutto tra gli adulti di età avanzata. La sua incidenza aumenta di pari passo con l’invecchiamento della popolazione. Alla luce delle implicazioni emodinamiche e tromboemboliche, la FA è un noto fattore di rischio non soltanto per altre patologie cardiovascolari, quali ictus tromboembolico, scompenso cardiaco, coronaropatia, infarto del miocardio, ma anche per l’insorgenza di deficit cognitivo e lo sviluppo di demenza. Diversi studi hanno riportato la correlazione presente tra FA e compromissione dello stato cognitivo, anche indipendentemente dalla presenza di storia di ictus. Come per la FA, anche per Mild Cognitive Impairment (MCI) e demenza l’invecchiamento della popolazione rappresenta il più forte fattore di rischio. Il Mini-Mental State Examination (MMSE) è il test più comunemente utilizzato nella pratica clinica per effettuare diagnosi di deficit cognitivo/demenza. La sua applicazione nella popolazione di pazienti con FA consente di validare l’associazione tra l’aritmia ed il deficit cognitivo e di individuare quali domini cognitivi risultano essere più compromessi in corso di FA, primo fra tutti quello della memoria. Oltre all’avanzamento dell’età, la FA e la demenza condividono altri fattori di rischio cardiovascolari e non, la cui valutazione potrebbe risultare importante al fine di ottenere una migliore gestione degli outcomes cognitivi nei pazienti con FA. Il presente lavoro ha studiato una popolazione di 435 elementi con FA, arruolati nel periodo compreso tra marzo 2016 e aprile 2017. In un registro dedicato sono stati raccolti i dati relativi ai diversi pattern dell’aritmia (parossistica, persistente, permanente) e alla loro gestione terapeutica, all’anamnesi cardiologica dei pazienti, ai fattori di rischio, ai reperti ecocardiografici e all’applicazione del MMSE. Lo studio si pone i seguenti obiettivi: 1) valutare e confermare la presenza di correlazione tra i diversi pattern di FA ed il deficit cognitivo, servendosi dell’applicazione del MMSE come strumento di diagnosi del cognitive impairment; 2) individuare quali fattori di rischio possono essere considerati predittori indipendenti di deficit cognitivo nell’ambito di una popolazione di soggetti con FA.
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