Riassunto analitico
Il lavoro di tesi che ho svolto ha l'obiettivo di analizzare, considerando i cambiamenti nelle strutture produttive e le innovazioni apportate dall'Industry 4.0, il tema delle competenze, in ambito nazionale ed europeo, quale elemento centrale per lo sviluppo professionale dei lavoratori e unità di misura di pratiche manageriali quale la mappatura delle competenze. Nella cosiddetta knowledge economy è fondamentale la qualità del capitale umano a disposizione delle imprese e le competenze, sia hard che soft, sono indice della professionalità dei lavoratori; le imprese hanno interesse a misurare ciò che effettivamente sono le capacità e le conoscenze dei dipendenti, tracciarle e pesarle a seconda del ruolo organizzativo e strutturare percorsi formativi per colmare il gap tra competenze possedute e desiderabili. Attorno a questi concetti si è aperto un dibattito a livello nazionale ed internazionale, con lo studio di misure per combattere la disoccupazione e tutelare i lavoratori, basati sull'apprendimento permanente e strumenti di flessibilità funzionale. Come case study si è analizzato il settore del credito, i cui attori si sono resi protagonisti di atti pioneristici in questo senso, fintanto da creare un "Manuale di certificazione delle banche commerciali" che ha mappato i ruoli delle banche e tracciato attività, capacità e conoscenze, livello di autonomia desiderati, basandosi sul metodo europeo EQF. Altro macro-argomento di studio è stato il sistema di inquadramento italiano, c.d. inquadramento unico, immutato dal 1972 ed oggi sotto accusa come principale responsabile della scarsa produttività ed aumento del costo del lavoro, ritenuto inadatto ed obsoleto per affrontare con efficacia i temi del lavoro odierni e, soprattutto, i cambiamenti organizzativi che si stanno diffondendo. Il lavoro si propone di analizzare i punti deboli del sistema e le iniziative proposte per modificarlo. Nuovi profili professionali stanno emergendo dal mercato del lavoro e faticano a trovare collocamento nel sistema di classificazione, basato su concetti quali le categorie e le mansioni che si rivelano essere non più attuali. Lo strumento per legare il tema delle competenze a quello della classificazione del personale può essere il sistema delle relazioni industriali: tramite una collaborazione proattiva tra tutti i soggetti (sindacati, lavoratori, aziende, istituzioni) è possibile arrivare, tramite la contrattazione collettiva e, soprattutto, decentrata, a soluzioni che rispondano a problemi diversificati delle varie realtà produttive. Infine, il lavoro di tesi si propone di analizzare ciò che ruota attorno al sistema di classificazione, a partire dall'oggetto del contratto di lavoro per arrivare alla retribuzione e allo sviluppo professionale. Aggiornare, ampliare e valorizzare le competenze dei lavoratori, riuscirci a classificarli in base ad esse e remunerarli in base alle capacità e conoscenze messe in gioco e, quindi, alla loro professionalità sono le sfide che aziende e sindacati dovranno affrontare, uniti, in questi anni di rapido cambiamento ed innovazione.
|