Riassunto analitico
Introduzione
La malattia di Fabry è una rara malattia da accumulo lisosomiale genetica legata all`X. Si tratta di una malattia sistemica causata dalla carenza di attività dell`enzima α-galattosidasi A che coinvolge vari organi di cui i più colpiti sono tipicamente il cuore, i reni e l`encefalo. Può colpire sia maschi che femmine, nonostante sia legata al cromosoma X. A livello renale si manifesta con una nefropatia progressiva che conduce all`insufficienza renale terminale ed alla necessità di un trattamento sostitutivo dialitico o di un trapianto renale. La prevalenza della malattia fino a poco tempo era ritenuta essere molto bassa: circa 1 caso ogni 117000 abitanti. Con i più recenti studi di screening su vari tipi di popolazione la prevalenza di tale malattia è risultata essere molto più alta, circa 1 su 3100 masch in Italia. Inoltre nella popolazione dei trapiantati di rene e dei dializzati la prevalenza di tale malattia è risultata essere ancora maggiore: rispettivamente dello 0,383% e dello 0,11%/0,17%.
Materiali e Metodi
Abbiamo intrapreso uno screening della malattia di Fabry nei pazienti trapiantati di rene seguiti al Policlinico di Modena, nei pazienti in dialisi peritoneale e in emodialisi che afferiscono al Policlinico di Modena. Il test è stato eseguito su 390 pazienti di cui 170 trapiantati (43,6%), 41 in dialisi peritoneale (10,5%) e 179 dializzati (45,8%). Di questi 390 pazienti, 260 erano maschi (66,6%) e 130 le femmine (33,3%). Dopo aver ottenuto il consenso informato da parte del paziente, un campione di sangue del paziente su carta bibula è stato fatto analizzare per la malattia. Nei pazienti maschi è stata testata l`attività dell`α-galattosidasi e nel caso di positività si è poi proceduto all`analisi genetica e all`analisi del lysoGb3, una sostanza che si accumula a seguito della ridotta attività dell`enzima. Nelle pazienti femmine è stata direttamente eseguita l`analisi genetica e il test per il Lyso-Gb3 in caso di eventuale positività genetica. Lo studio è stato approvato dal comitato etico provinciale.
Risultati
Su 390 pazienti testati, una paziente è risultata portatrice eterozigote della variante c.13 A>G p.(Asn5Asp), variante probabilmente benigna. Una seconda paziente è risultata portatrice eterozigote della variante c.937 G>T p.(Asp313Tyr).
Discussione
Tale variante ampiamente discussa in letteratura e tutt`ora di significato incerto. In entrambi i casi i livelli di Lyso-Gb3 erano normali. Se considerassimo tale variante come patologica allora nel nostro studio la prevalenza della malattia sarebbe dello 0,26%, piu o meno in linea con la prevalenza indicata negli ultimi studi. In caso contrario su 390 pazienti nessuno si sarebbe dimostrato essere affetto da Fabry. Conclusioni
La malattia di Fabry è una malattia sistemica rara e in quanto tale è molto spesso poco considerata in ambito clinico-diagnostico. Questo fa sì che ancora si possano trovare pazienti in stadio terminale con diagnosi misconosciuta. L`identificazione però di varianti genetiche di significato incerto come la c.937 G>T p.(Asp313Tyr), di polimorfismi e di varianti genetiche benigne fa capire quanto ancora non si conosca appieno questa malattia, anche in ragione dell`esiguo numero di casi. Inoltre si comprende che ulteriori studi debbano esser compiuti per accertare la benignità o meno di una determinata variante genetica nella malattia e determinare la sua precisa prevalenza, anche considerando la possibilità recente di una terapia sostitutiva specifica per la malattia con enzima ricombinante.
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