Riassunto analitico
Introduzione. Il melanoma cutaneo è una neoplasia solida che origina dalla proliferazione dei melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina. È una delle forme più aggressive di tumore cutaneo, dal momento che può diffondersi rapidamente ad altri organi nel caso non venisse rilevato e trattato in tempo. Tra i fattori di rischio sono inclusi l’esposizione prolungata e senza protezione ai raggi UV, la pelle chiara e la presenza di numerosi nevi. Si presenta tipicamente come una macchia pigmentata asimmetrica, con bordi irregolari, colori variegati e di dimensioni maggiori di 6mm, che insorge de novo o su un nevo preesistente. La diagnosi precoce è fondamentale per aumentare le probabilità di guarigione, motivo per cui è importante informare la popolazione su questa patologia e su come individuarla, anche autonomamente, in modo da rivolgersi al medico specialista. Tra le metodiche utilizzate nella diagnosi rientrano la dermatoscopia e la microscopia laser confocale (RCM). La prima sfrutta una lente polarizzata che permette di osservare nella lesione alcune caratteristiche determinanti nella diagnosi di melanoma. La seconda è una metodica di imaging non invasiva, in grado di ricavare immagini in vivo a una risoluzione vicina a quella ottenibile istologicamente. Nelle immagini ricavate, poi, si vanno ad analizzare alcuni elementi che sono indicativi di melanoma. Una volta che il sospetto di melanoma è stato identificato con le metodiche precedenti, viene rimosso chirurgicamente e analizzato con metodiche istologiche. Dopo che la diagnosi è stata confermata il passo successivo consiste nella ricerca e nell’analisi istopatologica del linfonodo sentinella, ovvero la prima sede linfonodale di drenaggio linfatico dell'area di escissione del melanoma primitivo.
Scopo del lavoro. Lo scopo del nostro studio è quello di cercare la presenza di una correlazione tra i pattern riscontrati, in dermatoscopia ed RCM, e la positività del linfonodo sentinella nei pazienti presi in esame secondo i diversi stadi di melanoma.
Materiali e metodi. È stata selezionata una popolazione di melanomi retrospettiva dal database della clinica dermatologica dell'Università di Modena e Reggio Emilia che avessero un pT compreso tra 1b e 2b e per i quali fosse disponibile un set completo di immagini in dermatoscopia e in RCM nel periodo 2016-2024.
Risultati. Dalla popolazione di 38 lesioni, di cui 15 pT1b, 15 pT2a e 8 pT2b, 6 presentavano positività del linfonodo sentinella, mentre 32 risultavano negative. Dall’analisi delle immagini raccolte tramite RCM, è emerso che nei melanomi pT2b la presenza di nidi dermici irregolari è pari all’87,5%. In questa categoria, inoltre, la percentuale di linfonodi sentinella positivi (25%) risulta più alta rispetto ai pT1b e ai pT2a.
Conclusioni. I dati ottenuti evidenziano come nei melanomi pT2b sia presente una maggiore percentuale sia di linfonodi sentinella positivi che di nidi dermici irregolari, in paragone alla presentazione in forma di nido cerebriforme, suggerendo una probabile correlazione tra questi due elementi.
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