Riassunto analitico
Il presente lavoro si propone di indagare la questione più scottante che, a più di cento anni dalla sua scomparsa, coinvolge ancora il filosofo Friedrich Nietzsche. Da una parte, ci sono intellettuali e pensatori che ritengono corretto inserire il filosofo in quella corrente di pensiero irrazionalistico che è sfociata inevitabilmente negli orrori del nazionalsocialismo; dall’altra parte dell’interpretazione dell’opera del filosofo tedesco ci sono, invece, coloro che, sulla scia di quella corrente di pensiero chiamata ‘debole’, sostengono la sua ermeneutica innocenza. Allo scopo di indagare fino a che punto il pensiero di Nietzsche si può giudicare di ‘compromissione’ con l’ideologia nazionalsocialista e quanto, invece, sia frutto di un’appropriazione più o meno indebita dello stesso, il metodo qui adottato prevede un inquadramento storiografico preciso del filosofo nel suo tempo. Attivamente inserite nei dibattiti della Germania della seconda metà dell’Ottocento, le sue opere acquisiscono un nuovo rilievo e denotano la loro convergenza tutt’altro che ‘inattuale’ con le idee di quel periodo. La contestualizzazione storica e la comparazione con gli intellettuali dell’epoca mostrano, infatti, che Nietzsche è un uomo attento ai grandi problemi politici, sociali ed economici della sua epoca e che vive con preoccupazione i grandi cambiamenti che trasformano la Germania dopo la nascita del Secondo Reich. Con l’avvento del nazismo, alcuni intellettuali e lo stesso Adolf Hitler trovano allettanti alcuni degli aforismi delle opere di Nietzsche, che sono oggetto di un’interpretazione funzionale alla creazione del Terzo Reich.
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Abstract
This paper aims to investigate the most burning issue that involves the philosopher Friedrich Nietzsche, more than a hundred years after his death. On one hand, there are intellectuals and thinkers who believe it is correct to include the philosopher in that current of irrational thought that inevitably lead to the horrors of national socialism; on the other hand, in the wake of that current of thought called ‘weak’, there are those who think the German philosopher's work support his hermeneutic innocence.
For the purpose of investigating the extent to which Nietzsche's thought can be judged as 'compromising' with National Socialist ideology, and how far conversely it is the result of a more or less undue appropriation of the same, the method adopted here involves a precise historiographical framing of the philosopher in his own time. Actively embedded in the debates of Germany during the second half of the nineteenth century, his works acquire a new prominence, and denote their far from outdated convergence with the ideas of that period. Indeed, historical contextualization, and comparison with the contemporary intellectuals show Nietzsche to be a man attentive to the major political, social, and economic problems of his time. He also shows concern for the great changes transforming Germany after the birth of the Second Reich. With the advent of nazism, some intellectuals, and Adolf Hitler himself found some of the aphorisms in Nietzsche's works attractive, and subject to an interpretation that was functional to the creation of the Third Reich.
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