Riassunto analitico
Introduzione L’asse PD-1/PD-L1 esplica un ruolo chiave nel mantenimento dell’immunotolleranza, come meccanismo base della prevenzione dell’autoimmunità e della preservazione dell’integrità tissutale. L’iperespressione di PD-L1 è stata dimostrata in numerose neoplasie solide, come meccanismo di immunoevasione. Questo ha condotto allo sviluppo di anticorpi specifici anti PD-1/PD-L1, come strategia innovativa di immunoterapia antitumorale, con dati clinici molto promettenti in varie patologie neoplastiche non emopoietiche, a fronte di una scarsità nell’ambito delle neoplasie ematologiche. L’identificazione di marcatori specifici di risposta a queste terapie innovative con elevato potenziale, ma ad alto costo e non scevre da tossicità, risulta cruciale nella selezione dei pazienti che possano realmente beneficiarne. In quest’ottica l’indagine immunoistochimica su biopsie tumorali rappresenta la metodica più utilizzata su cui si è basata sia la determinazione dell’espressione di PD-L1 sia l’approvazione all’impiego clinico dei nuovi farmaci.
Scopo dello studio Lo studio si propone di valutare l’espressione immunoistochimica di PD-L1 su campioni di biopsia osteo-midollare (BOM) in pazienti con neoplasie ematologiche mieloidi e linfoidi in diverse fasi di malattia e, data l'assenza di dati in letteratura riguardo all'utilizzo di fissativi diversi dalla formalina, di validare tale reazione in diverso fissativo (B5 e SUSA), oltre a fornire una proposta di score di positività. Inoltre, nella coorte di pazienti con mieloma multiplo è stata analizzata la possibile correlazione tra l'espressione di PD-L1, l’andamento di malattia e la risposta alle terapie standard.
Materiali e Metodi Sono stati analizzati 227 campioni di BOM in diverso fissativo (B5; SUSA; occasionalmente Formalina) mediante indagine immunoistochimica al fine di valutare l’espressione di PD-L1, utilizzando due differenti anticorpi monoclonali anti PD-L1 (CD274): PD-L1 (E1L3N®) XP®Rabbit mAb (Cell Signaling technology) e PD-L1 clone 22C3 (monoclonal Mouse Anti-human PD-L1)(Dako). Come controllo positivo sono stati valutati: 2 casi di linfoma di Hodgkin rispettivamente su sezione di BOM e su sezione di linfonodo ed 1 caso di melanoma su preparati citologici di apposizione linfonodale. Come controlli negativi sono stati valutati: 2 casi di plasmocitosi reattiva (con espressione politipica delle catene leggere) rispettivamente in un paziente con AIDS ed in un paziente con polmonite da Legionella; 1 caso di BOM normale, eseguita nel sospetto di patologia linfoproliferativa. La valutazione è stata eseguita collegialmente da due operatori, attribuendo i seguenti score di positività sulla base della percentuale di cellule positive nell'ambito della popolazione neoplastica: <1%, <5%, <10%, <25%, <50%, >50%. E' stato inoltre fornito un giudizio sull'intensità di espressione (debole o intensa) e il tipo di positività intracellulare (focale, diffusa). I 227 campioni analizzati (c.a.), relativi a 139 pazienti, includono le seguenti neoplasie ematologiche in diverse fasi di malattia: Linfoma a Grandi Cellule Anaplastico CD30+ ALK+ (1 c.a.); Leucemia/Linfoma a cellule T dell’adulto (ATLL) (2 c.a.); Leucemia linfatica cronica B (2 c.a.); Linfoma Diffuso a Grandi Cellule B (11 c.a.); Linfoma Follicolare (5 c.a.); Linfoma Mantellare (1 c.a.); Linfoma Marginale (3 c.a.); Sindrome Mielodisplastica con eccesso di blasti tipo 2 (MDS-EB2) (2 c.a.); Leucemia Mieloide Acuta (47 c.a.) ; Leucemia Linfoblastica acuta B-Ph+ (21 c.a.); Leucemia Linfoblastica B-Ph- (3 c.a.); Leucemia Linfoblastica T (1 c.a.); Mieloma Multiplo (128 c.a.). Di questi ultimi è stata analizzata l'eventuale correlazione tra positività per PD-L1, andamento clinico e risposta a terapia.
|