Riassunto analitico
Il fenomeno delle Autorità amministrative indipendenti ha rappresentato un elemento di tensione rispetto ai caratteri dell’ordinamento giuridico come configurato nella Carta costituzionale italiana, determinando timori e fascinazione nel dibatto scientifico nazionale. L’indipendenza dagli organi politici – precipuamente con riferimento al Governo –, l’esaltazione delle competenze tecniche e l’accumulo di funzioni hanno suscitato perplessità attorno al tema della legittimazione giuridica. In particolare, l’esercizio di poteri normativi dalla dubbia attribuzione o in forza di “deleghe in bianco”, in settori sensibili e talora assoggettati a riserva di legge, ha destato preoccupazioni e motivo di attenta riflessione attorno alla legittimità di atti sostanzialmente finalizzati a innovare stabilmente l’ordinamento giuridico. Analizzando più da vicino il principio di legalità e l’istituto della riserva di legge e ricusando argomentazioni dal sospettabile margine di incertezza, possono rinvenirsi degli elementi capaci di coniugare le garanzie proprie degli ordinamenti liberal-democratici e le esigenze storiche contingenti. Una soluzione stimolante ha sviluppato un meccanismo di concertazione tra esigenze giuridiche ed effettive imperniato in un articolarsi di momenti procedurali nella fase di adozione dell’atto normativo, soluzione conosciuta con l’espressione “legalità procedurale”. Per una migliore comprensione dell’operatività delle riflessioni elaborate l’attenzione è stata indirizzata nello studio di un caso puntualmente identificato, quale i regolamenti di Agcom in materia di Hate speech.
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