Riassunto analitico
Introduzione: Lo studio "Anali retrospettiva della calcificazione degli stent ureterali" valuta quali sono i fattori che influenzano questo processo e quale sia il tempo ideale di permanenza di uno stent in sede ureterale. Inoltre, si è indagato circa le variabili che potrebbero influenzare la rimozione complessa di uno stent incrostato nella stessa sede ed infine si è cercato di ipotizzare il meccanismo che conduce all’insorgenza di tale evento. Con il nostro studio abbiamo valutato il ruolo di diversi fattori di rischio circa la calcificazione degli stent ureterali e abbiamo valutato il tempo ideale di permanenza di uno stent in sede ureterale, utilizzando a tale scopo stent di materiali differenti, in particolare lo stent Endosil in silicone e lo stent in Percuflex.
Materiali e metodi: Il database dello studio è stato realizzato sulla base dei pazienti afferenti da due poli ospedalieri dell’Università di Modena e Reggio Emilia e dell’Ospedale Universitario di Tanta in Egitto. Il database è stato realizzato mediante lo studio retrospettivo di tutti i pazienti sottoposti al posizionamento di stent ureterale per decompressione urgente delle vie urinarie a seguito dell’ostruzione causata da un calcolo di dimensioni comprese tra 5 e 25 mm nel periodo compreso tra il 2017 e 2020. Da tale coorte sono stati esclusi tutti i pazienti a cui è stato posizionamento uno stent ureterale per cause diverse dall’urolitiasi. Inoltre, tutti i pazienti della coorte hanno fornito il loro consenso a partecipare allo studio dopo essere stati adeguatamente informati. Di ogni paziente dello studio sono state prese in analisi differenti variabili: età, sesso, comorbidità (ipertensione, diabete, ipercalcemia, iperuricemia, ipercolesterolemia), dati del calcolo in termini di dimensione, sede, densità, risultati di laboratorio (infezioni del tratto urinario e pH urinario), dati dello stent (materiale, lunghezza, diametro, tempo di permanenza, incrostazione, rottura, rimozione).
Risultati: I principali risultati ottenuti dall'anali dei dati che carattere di fattori di rischio per l’incrostazione sono: età dei pazienti (p=0,048; OR=1,02), pH urinario più alto (p=0,030; OR=1,86), iperuricemia (p=0,027; OR=2,73), diametro dello stent (p=0,035; OR=5,01), tempo di permanenza stent (p<0,001; OR=1,06), dimensione del calcolo (p=0,036; OR=1,10).
Conclusioni: L’incrostazione è una delle principali complicanze tardive degli stent ureterali. Le principali variabili che aumentano il rischio per l’incrostazione sono: età dei pazienti, pH urinario, diametro dello stent, tempo di permanenza. Ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati.
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