Riassunto analitico
Introduzione: La malattia parodontale (MP) può essere tuttora diagnosticata e monitorizzata esclusivamente attraverso valutazioni. Le procedure diagnostiche cliniche presentano il limite della soggettività, in quanto il fattore “centro” potrebbe influire in modo significativo. Recentemente le scienze omiche, in particolare la proteomica, hanno offerto ampie possibilità diagnostiche e terapeutiche nell’indagine delle patologie su base infiammatoria. La struttura che rappresenta la lesione patognomonica della MP è la tasca parodontale, tuttavia raggiungere la tasca parodontale ed asportarla per analizzarne il contenuto è altamente significativo quanto invasivo. Una modo per ridurre l’invasività delle indagini necessarie sarebbe poter eseguire prelievi facilmente ottenibili, in modo meno invasivo ma senza perdere la significatività dell’indagine. Il fluido gengivo-cevicolare (GCF) viene prodotto in contatto con il solco gengivale e rappresenta il secreto più prossimo all’ambito connettivale parodontale. Lo scopo della nostra ricerca è quindi verificare il grado di similitudine tra quanto reperito nella lesione patognomonica o nella gengiva sana ed il contenuto del GCF
Materiali & Metodi Per questo studio si sono analizzate due tipologie di pazienti, entrambi necessitanti di chirurgia ossea resettiva. Il primo gruppo era composto da pazienti affetti da MP cronica/severa mentre il secondo gruppo era formato da pazienti sani. Per entrambi i gruppi, immediatamente prima della chirurgia, è stato prelevato il GCF mediante una striscia apposita di carta assorbente. Il prelievo della tasca/gengiva è stato effettuato durante l’intervento. Le strisce imbevute, così come il lembo di gengiva, sono stati stoccati immediatamente in provette Eppendorf sterili e messi a -80 gradi Celsius in attesa della successiva analisi proteomica. I campioni sono stati opportunamente preparati all’elettroforesi monodimensionale (MD). Le bande MD sono state selezionate da un apposito software proteomico e sono state identificate mediante la banca dati MASCOT. Attraverso l’utilizzo del PDQuest sono stati attribuiti dei valori numerici relativi all’espressione di ciascuna banda per ciascuna corsa elettroforetica. Lo studio è stato approvato dal comitato etico provinciale (protocollo nr.3968/2017).
Risultati Il lavoro preliminare si è svolto su due pazienti affetti da MP severa e su 2 sani. In entrambi i casi le bande proteomiche rilevate dal software si sono presentate qualitativamente perfettamente sovrapponibili. Lo schema delle diverse bande proteiche, ciascuna corrispondente ad una classe proteica proteomica, sono state misurate anche come densità rilevazione espressa in percentuale sul totale del diagramma proteomico del paziente. Anche in questo caso vi è una significatività statistica di assonanza tra il fluido GCF e il materiale corrispondente della tasca o della gengiva sottostante. Discussione Questo studio preliminare sembrerebbe confermare che l’analisi della tasca parodontale possa essere opportunamente vicariata da quella del fluido crevicolare almeno per le valutazioni basilari, quelle che possono essere compiute mediante analisi proteomica MD.
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Abstract
Introduzione:
La malattia parodontale (MP) può essere tuttora diagnosticata e monitorizzata esclusivamente attraverso valutazioni. Le procedure diagnostiche cliniche presentano il limite della soggettività, in quanto il fattore “centro” potrebbe influire in modo significativo. Recentemente le scienze omiche, in particolare la proteomica, hanno offerto ampie possibilità diagnostiche e terapeutiche nell’indagine delle patologie su base infiammatoria. La struttura che rappresenta la lesione patognomonica della MP è la tasca parodontale, tuttavia raggiungere la tasca parodontale ed asportarla per analizzarne il contenuto è altamente significativo quanto invasivo. Una modo per ridurre l’invasività delle indagini necessarie sarebbe poter eseguire prelievi facilmente ottenibili, in modo meno invasivo ma senza perdere la significatività dell’indagine. Il fluido gengivo-cevicolare (GCF) viene prodotto in contatto con il solco gengivale e rappresenta il secreto più prossimo all’ambito connettivale parodontale.
Lo scopo della nostra ricerca è quindi verificare il grado di similitudine tra quanto reperito nella lesione patognomonica o nella gengiva sana ed il contenuto del GCF
Materiali & Metodi
Per questo studio si sono analizzate due tipologie di pazienti, entrambi necessitanti di chirurgia ossea resettiva. Il primo gruppo era composto da pazienti affetti da MP cronica/severa mentre il secondo gruppo era formato da pazienti sani. Per entrambi i gruppi, immediatamente prima della chirurgia, è stato prelevato il GCF mediante una striscia apposita di carta assorbente. Il prelievo della tasca/gengiva è stato effettuato durante l’intervento. Le strisce imbevute, così come il lembo di gengiva, sono stati stoccati immediatamente in provette Eppendorf sterili e messi a -80 gradi Celsius in attesa della successiva analisi proteomica. I campioni sono stati opportunamente preparati all’elettroforesi monodimensionale (MD). Le bande MD sono state selezionate da un apposito software proteomico e sono state identificate mediante la banca dati MASCOT. Attraverso l’utilizzo del PDQuest sono stati attribuiti dei valori numerici relativi all’espressione di ciascuna banda per ciascuna corsa elettroforetica. Lo studio è stato approvato dal comitato etico provinciale (protocollo nr.3968/2017).
Risultati
Il lavoro preliminare si è svolto su due pazienti affetti da MP severa e su 2 sani. In entrambi i casi le bande proteomiche rilevate dal software si sono presentate qualitativamente perfettamente sovrapponibili. Lo schema delle diverse bande proteiche, ciascuna corrispondente ad una classe proteica proteomica, sono state misurate anche come densità rilevazione espressa in percentuale sul totale del diagramma proteomico del paziente. Anche in questo caso vi è una significatività statistica di assonanza tra il fluido GCF e il materiale corrispondente della tasca o della gengiva sottostante.
Discussione
Questo studio preliminare sembrerebbe confermare che l’analisi della tasca parodontale possa essere opportunamente vicariata da quella del fluido crevicolare almeno per le valutazioni basilari, quelle che possono essere compiute mediante analisi proteomica MD.
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