Riassunto analitico
Introduzione. Lo scompenso cardiaco cronico (SCC) rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità nella popolazione anziana, con una prevalenza in continuo aumento a causa dell'invecchiamento demografico. Tale condizione patologica, caratterizzata da una ridotta capacità del cuore di mantenere un'adeguata gittata cardiaca in relazione alle necessità metaboliche dell'organismo, si associa frequentemente a una serie di alterazioni elettrocardiografiche (ECG) che possono fungere da marcatori diagnostici e prognostici. Le principali alterazioni riscontrate includono disturbi della conduzione intraventricolare (come il blocco di branca), anomalie del ritmo (fibrillazione atriale, extrasistolia), e alterazioni della ripolarizzazione ventricolare (onde T invertite o piatte). Questo studio mira a investigare le correlazioni tra lo scompenso cardiaco cronico e i reperti elettrocardiografici in pazienti geriatrici, analizzando i pattern ECG più frequenti e valutando il loro valore predittivo in termini di progressione della patologia e gestione clinica. L’analisi retrospettiva su un ampio campione di soggetti permette di delineare le alterazioni elettrocardiografiche più comuni e di suggerire possibili strategie di monitoraggio per migliorare la gestione del paziente anziano con SCC.
Materiali e Metodi. Lo studio ha analizzato 1592 pazienti afferenti all’ambulatorio di Cardiogeriatria del Nuovo Ospedale S. Agostino Estense di Baggiovara. Risultati attesi. Dall’analisi dei dati ci aspettiamo che i sintomi di scompenso cardiaco siano un marcatore di una più elevata fragilità, di un’assunzione maggiore di farmaci e di una maggiore comorbidità. Quindi le conclusioni attese sono che la gestione dei sintomi di scompenso cardiaco rilevati sia ancora un fattore e una condizione molto importante nella pratica clinica, e per tale motivo un monitoraggio e un follow up sono da considerarsi necessari, disponendo di qualsiasi mezzo diagnostico.
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