Riassunto analitico
Le Infezioni Correlate all‘Assistenza (ICA) sono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria con costi sia in termini di salute che economici. Le strategie per prevenire le ICA includono igiene delle mani, uso di disinfettanti e pulizia delle superfici ad alta tattilità che favoriscono il trasferimento dei patogeni attraverso le mani. La pandemia di COVID-19 ha sottolineato l’importanza del contrasto alle infezioni virali associate all’assistenza e ha dato impulso alla ricerca di nuove strategie per inattivare i virus sulle superfici, anche per ridurre il rischio di tossicità e danni ai materiali legato all’uso di prodotti chimici. Questa tesi è realizzata nell’ambito del progetto multicentrico PROTEZIONE finanziato da INAIL, volto allo sviluppo di materiali innovativi nanocompositi con proprietà antimicrobiche da impiegare quali misure di protezione collettiva in ambito sanitario. Obiettivo di questa tesi è quello di valutare in vitro l’attività antibatterica e virucida di tre resine epossidiche (EP) per la realizzazione di oggetti ad alta tattilità da applicare in ambito ospedaliero e socio-assistenziale per la prevenzione delle ICA. Per i test sperimentali sono state selezionate tre resine commerciali: DGEBA/Elan-TechW152LR (EP1), EPIKOTETM/RIM235 (EP2) e MC152/EW101 (EP3). L’attività battericida è stata valutata secondo la ISO 22196:2011 su ceppi batterici di riferimento (E. coli ATCC 8739 e S. aureus 6538P) a tempi di contatto predefiniti, calcolando il valore medio di riduzione (R) del numero di batteri nei campioni rispetto ai controlli. L’attività virucida è stata valutata su virus trasmessi mediante droplets e/o contatto con superfici/oggetti contaminati: Coronavirus umano OC43 (HCov-OC43), come surrogato del SARS-CoV-2, Herpes Simplex Virus tipo 1 (HSV-1) e Adenovirus umano tipo 5 (AdV-5). Coupon di resina epossidica e di vetro come controllo sono stati contaminati con i virus e la carica virale residua è stata quantificata dopo 1h e 24h mediante saggio biologico della diluizione limite su colture cellulari. Le resine EP1 e EP2 hanno mostrato un'elevata efficacia antibatterica (R >6,0) dopo 24h sia verso E. coli che S. aureus. La resina EP2 ha mostrato anche un’elevata attività virucida verso HSV-1, il più fragile tra i virus testati. Inoltre, la resina EP2 preparata con un eccesso di indurente ha mostrato una significativa attività virucida anche verso HCov-OC43. Nessuna attività è stata evidenziata nei confronti di AdV-5, virus estremamente resistente alla disinfezione e persistente nell’ambiente. La resina EP3 non ha mostrato alcuna attività né verso i batteri né verso i virus testati. Queste resine commerciali con proprietà antimicrobiche intrinseche possono costituire un supporto ideale in cui incorporare nanomateriali antimicrobici per la realizzazione di oggetti ad alta tattilità (elementi di arredo, maniglie, ecc.) da applicare in ambito sanitario per il controllo delle infezioni, rappresentando un'efficace alternativa alla disinfezione delle superfici potenzialmente contaminate.
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