Riassunto analitico
Il pubblico impiego, in particolare il S.S.N., dagli anni novanta si è ritrovato ad essere sempre di più paragonato al rapporto di lavoro privatistico. Questa rivoluzione giuridica ed economica si è avuta attraverso la nascita della contrattazione collettiva fino ad arrivare alle riforme di oggi che riguardano in particolar modo le performance dell’ente. La classe dirigente della Pubblica Amministrazione viene investita di maggior responsabilità sia della struttura che hanno incarico ma anche del raggiungimento degli obiettivi a loro assegnati. Viene introdotto con la “Riforma Brunetta” il termine “meritocrazia”, pertanto la produttività del personale del pubblico impiego non è più assegnata di default a tutti i dipendenti ma viene ripartita a seconda della valutazione ed impegno nel lavoro e di conseguenza al raggiungimento degli obiettivi. La legge n. 124 del 2015 c.d. “riforma Madia” istituisce i ruoli unici per i dirigenti del pubblico impiego, indica la durata massima degli incarichi, con eventuale rinnovo oppure indica le procedure da attuarsi nel caso in cui un dirigente abbia valutazione negativa dell’incarico da lui espletato. L’attribuzione degli incarichi avverrà con una procedura più trasparente. Inoltre affida all’ARAN maggiori funzioni di supporto tecnico per la contrattazione integrativa. Infine rinnova il concetto sul riordino del sistema di valutazione e la separazione tra amministrazione e indirizzo politico e l’autonomia dei dirigenti nell’espletamento dell’attività gestionale.
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