Riassunto analitico
La tesi vuole analizzare, dopo aver delineato il percorso che ha portato alla genesi del play, alcuni dei temi contenuti nella tragedia "King Lear" di William Shakespeare, confrontando poi la maniera in cui le stesse tematiche sono state affrontate da due registi cinematografici e da due scrittori nei loro adattamenti e riscritture dell'opera. Mentre nel primo capitolo vengono delineate le tematiche di interesse e viene analizzata la maniera in cui queste sono presentate nell’opera originale, nei successivi capitoli vengono presi in esame i due adattamenti cinematografici e le due riscritture letterarie: si tratta dei film "King Lear" di Peter Brook (1971) e "Ran" di Akira Kurosawa (1985) e dei romanzi "Dunbar" di Edward St Aubyn (2017) e "We That Are Young" di Preti Taneja (2017). Nell’analisi di queste opere vengono, in un primo momento, evidenziate le caratteristiche che le distinguono dall’originale, per poi passare a un’analisi approfondita di quelli che nel primo capitolo sono stati individuati come i temi più fecondi e interessanti, cercando di capire il modo in cui i singoli autori li hanno affrontati adattandoli alle loro esigenze. Nell’ultimo capitolo della tesi, infine, viene reso evidente che il confronto operato ha voluto porre l'accento su come il carattere sfumato della tragedia originale abbia potuto fornire ai diversi autori l'opportunità di esprimere le proprie, personali, idee e i propri interessi. Gli adattamenti e le riscritture più riuscite, alla luce di quanto analizzato nel corso dell'elaborato, si confermano essere quelli in cui si mantiene un certo grado di indefinitezza sui temi presi in esame e che, a tutti gli effetti, sfruttano questa caratteristica per veicolare i messaggi che stanno a cuore a coloro che li hanno realizzati. Sono questi stessi elementi, meno definiti, che consentono – se sfruttati nel modo giusto – a chi decide di approcciarsi a un’opera tanto sfaccettata e complessa di appropriarsene, piegandola alle proprie esigenze espressive, riplasmandola in qualcosa di fresco e originale che possa fornire una nuova identità alla tragedia e rispondere alla domanda, che lo stesso Lear si pone, e che è stata adottata come titolo dell’elaborato: “Who is it that can tell me who I am?”.
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