Riassunto analitico
Introduzione: L'uso di CVO è diventato lo standard di cura in Terapia Intensiva Neonatale per la somministrazione di fluidi, farmaci e nutrizione parenterale. Tuttavia, è noto che le CVO possono portare a diverse complicazioni gravi, sia meccaniche che infettive, tra cui la CLABSI. Per questo motivo la maggior parte degli autori raccomanda di rimuovere il CVO entro un massimo di 14 giorni dal suo posizionamento. Al contrario, le ultime linee guida INS (Infusion Therapy Standards of Practice) raccomandano, come strategia di prevenzione delle infezioni, di rimuovere l'UVC dopo 4 giorni, seguita dall'inserimento di un catetere centrale a inserzione periferica (PICC) se è ancora necessaria una linea centrale. Tuttavia, se un PICC non è necessario, le linee guida suggeriscono di limitare il tempo di permanenza dell'UVC a 7-10 giorni, per ridurre i rischi di complicanze infettive e trombotiche. Di conseguenza, il tempo massimo di permanenza della UVC per ridurre il rischio di CLABSI è ancora controverso, così come il momento della sua sostituzione con un PICC. Scopo: Nonostante l'uso diffuso del CVO nei neonati, mancano dati per stimare il rischio associato al CVO e guidare la gestione ottimale dell'accesso vascolare in questa popolazione ad alto rischio. Ci siamo proposti di verificare retrospettivamente il decorso e la frequenza delle complicanze del CVO nei neonati ricoverati presso la Terapia Intensiva Neonatale dell'A.O.U Policlinico di Modena. Metodi: Abbiamo analizzato retrospettivamente i dati dei neonati ricoverati in ospedale a cui era stata inserita un CVO durante un periodo di 4 anni (Periodo 1, 1 gennaio 2011 - 31 dicembre 2012 e Periodo 2, 1 gennaio 2019 - 31 dicembre 2020). Sono stati inclusi tutti i neonati ricoverati in terapia intensiva neonatale con almeno un CVO inserita. L'analisi ha incluso i dati demografici della popolazione in studio, i tempi di rimozione del CVO, le complicanze meccaniche o infettive sia del CVO che del PICC durante le prime 4 settimane di vita. Risultati: Abbiamo analizzato un totale di 371 neonati e 1011 CVC, di cui 371 CVO e 43 CAO. Abbiamo identificato 5 CABSI totali nei neonati con CVO, 2 nel periodo 1 e 3 nel periodo 2. I giorni con CVO inserito erano più bassi nei neonati con CVO. I giorni con CVO inserita sono stati inferiori nel periodo 2 (periodo 1: mediana 5,0 giorni; periodo 2: mediana 6,0 giorni, p<0,001). L'incidenza di CLABSI non è cambiata (p=0,5305). Si è invece registrato un aumento del numero di cateteri venosi centrali per sostituire il CVO nei neonati pretermine e un aumento borderline delle infezioni dell'accesso alla linea venosa centrale inserito dopo la rimozione del CVO (p=0,0518). Conclusioni: Nella nostra unità di terapia intensiva neonatale, la riduzione del tempo di permanenza del CVO non è stata associata a una minore incidenza di CABSI. Al contrario, la rimozione precoce del CVO ha portato a un aumento del numero di accessi alla linea venosa centrale dopo la rimozione del CVO nei neonati pretermine, aumentando probabilmente il rischio di CABSI.
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Abstract
Background: The use of UVCs has become the standard of care in the NICU to administer fluids, medications, and parenteral nutrition. However, it is well known that UVCs can lead to several serious complications, both mechanical and infective, including CLABSI. This is why most authors recommend removing UVC within a maximum of 14 days from its placement. By contrast, the last Infusion Therapy Standards of Practice (INS) guidelines recommend, as an infection prevention strategy, to remove UVC after 4 days, followed by the insertion of a peripherally inserted central catheter (PICC) if a central line is still needed. Nevertheless, if a PICC is unnecessary, the guidelines suggest limiting the UVC dwell time to 7 to 10 days, to reduce risks of infectious and thrombotic complications. As a result, the maximum UVC dwell time to reduce the risk of CLABSI is still controversial, as well as the time of its replacement with a PICC.
Aim: Despite widespread UVCs use in neonates, data are lacking to estimate the risk associated with UVCs and guide optimal management of vascular access in this high-risk population. We aimed to retrospectively verify the course and frequency of complications of UVCs in newborns admitted to the NICU of the A.O.U Policlinico di Modena.
Methods: We retrospectively analysed data from hospitalized infants to whom an UVC was inserted during a 4-year period (Period 1, January 1st, 2011 – December 31st, 2012 and Period 2, January 1st, 2019 - December 31th, 2020). We included all neonates admitted to the NICU with at least one UVC inserted. The analysis included demographics of the study population, timing of UVC removal, mechanical complications, or infectious complications of both UVC and PICC during the first 4 weeks of life.
Results: We analysed a total of 371 neonates and 1011 CVCs, of which 371 were UVCs and 43 were AUCs. We identified 5 total CABSIs in neonates with UVCs, 2 in period 1 and 3 in period 2. Days with inserted UVC were lower in period 2 (period 1: median 5.0 days; period 2: median 6.0 days, p<0.001). The incidence of CLABSI did not change (p=0.5305). Instead, there was an increased number of central venous catheters to replace UVC in preterm neonates, and a borderline increase in infections of the central venous line access inserted after UVC removal (p=0.0518).
Conclusions: In our NICU, reducing UVC dwell time was not associated with a reduced incidence of CABSI. Instead, the early removal of UVC led to an increased numbers of central venous line accesses after UVC removal in preterm neonates, possibly increasing the risk of CABSI.
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