Riassunto analitico
Nowadays, contracts are legal documents ordinary people are likely to be most familiar with. Written contracts are important in business because they outline expectations for both parties, protecting each party if those expectations are not met, making it easier to solve any disputes that might arise. This work focuses on the analysis of a small corpus of business contracts written in Italian and translated into English. Attention is paid to the language used by lawyers to draft the contracts and the translation techniques applied by legal translators. For the purpose of this study, we assume that both versions of the contract are equally binding in case of a particular legal issue or dispute, maintaining the same legal value. Since Italian and English have different legal systems, absolute equivalence is impossible to achieve. A legal translator has to take into account the original contract and create an equivalent text in English. When applying either version of the contract to a particular legal issue, the legal decision-maker needs to arrive at the same conclusion, regardless of which one is used. Dealing with private legal documents, it is safe to assume that the parties involved will have to seek the assistance of legal professionals. In this specific case, we narrow down our target audience in the last instance to lawyers. And since the target language is English, we assume that contracts are ultimately translated for common-law lawyers. The corpus will
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Abstract
I contratti sono gli atti giuridici più conosciuti e utilizzati dai cittadini. I contratti scritti sono importanti negli affari, poiché delineano le aspettative di entrambe le parti, proteggendo ciascuna nel caso in cui tali attese non vengano soddisfatte, facilitando la risoluzione di eventuali controversie.
La presente analisi si focalizza su un corpus di contratti commerciali redatti in italiano, e le loro relative traduzioni in inglese, eseguite da traduttori esperti in campo legale. L’attenzione si concentra principalmente sul linguaggio utilizzato dai professionisti legali per redigere i contratti, e sulle tecniche di traduzione utilizzate dai traduttori legali. Ai fini della presente analisi, si presuppone che entrambe le versioni dei contratti siano vincolanti in caso di controversie, aventi gli stessi effetti legali. Siccome l’italiano e l’inglese fanno riferimento a due sistemi legali diversi, è impossibile ottenere una corrispondenza assoluta. Il traduttore legale deve creare un testo equivalente in inglese in modo che, nell’applicare una delle due versioni di un contratto per risolvere un eventuale contenzioso, si arriverà alla stessa decisione, indipendentemente dalla versione adottata.
Trattandosi di documenti giuridici privati, è lecito ritenere che le parti dovranno ricorrere all’assistenza di professionisti legali. In questo specifico caso, possiamo delimitare il target
fino a considerare soltanto gli avvocati. E, siccome la lingua d’arrivo è l’inglese, possiamo supporre che i contratti saranno tradotti in ultima istanza per gli avvocati common-law.
I termini tecnici, gli arcaismi, le costruzioni impersonali, le frasi lunghe e complesse e la scarsa organizzazione sono solo alcuni degli aspetti problematici dell’inglese giuridico che mettono in difficoltà la comunicazione con il pubblico. Il Plain Language Movement suggerisce di semplificare il linguaggio legale, seppur la maggior parte dei professionisti legali sostengono che la precisione tecnica è un presupposto fondamentale per la certezza del diritto. I traduttori legali sono redattori secondari dei contratti, quindi seguono le istruzioni specifiche degli incaricati: in questo caso, i professionisti legali perfettamente a conoscenza del linguaggio giuridico. Un altro scopo fondamentale della presente analisi sarà capire se il traduttore legale ha tenuto in considerazione i principi del linguaggio chiaro, oppure se le traduzioni hanno mantenuto la tipica oscurità del linguaggio giuridico.
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