Riassunto analitico
II presente elaborato si propone di riflettere sulla funzione che, oggi, la generazione anziana è chiamata a svolgere all’interno del consesso sociale, alla luce dei cambiamenti socio - culturali avvenuti nel corso del secolo scorso e di quello attuale. Nello specifico, il fine principale dello studio è quello di evidenziare come il rapporto fra nonni e nipoti abbia assunto una rilevanza particolare all’interno del sistema relazionale famigliare. La scelta di analizzare le caratteristiche psico–sociali della relazione fra prima e terza generazione deriva dalla personale percezione che tale tema possa essere ancora indagato dalla psicologia sociale e famigliare; ritengo che esso non sia stato ancora oggetto d’attenzione specifica e consistente così come, invece, lo sono state le figure materna e paterna o la relazione tra genitori e figli. Che il rapporto fra nonni e nipoti sia, oggi, meritevole di approfondimento è, però, un dato di fatto evidente: sempre più nonne e nonni quotidianamente sono chiamati a prendersi cura dei propri nipoti. Essi si occupano dei bambini prima che questi inizino a frequentare la scuola dell’infanzia, li accompagnano a scuola, li ospitano nella propria casa fino all’arrivo dei genitori dopo il lavoro, etc. Non solo, le trasformazioni di tipo sociale che la generazione anziana ha subito nel corso dei secoli hanno fatto sì che, oggi, si possa parlare concretamente di una vera e propria rivalutazione del ruolo assunto dai nonni nei confronti della propria famiglia d’appartenenza, ruolo che diventa emblematico sia per quanto riguarda l’organizzazione pratica del vivere quotidiano, sia per quell’insieme di elementi simbolici che qualificano la prima generazione come origine del sistema famigliare. Sulla scia di queste considerazioni, il presente elaborato si propone di definire, inizialmente, l’identità della famiglia e di analizzare il percorso evolutivo che essa ha avuto nella storia, con il fine ultimo di sottolineare come e perché i nonni siano giunti ad essere considerati indispensabili e necessari alle giovani famiglie della società contemporanea. Uno dei concetti principali a cui guarda l’intera analisi, è quello proposto da Eugenia Scabini e Vittorio Cigoli, definito paradigma relazionale – simbolico e ideato all’interno del Centro studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tale paradigma, infatti, definendo la famiglia come l’organizzazione che unisce le differenze originarie e fondamentali dell’umano (ovvero quella tra i generi, tra le generazioni e tra le stirpi), riconosce l’importanza che la prima generazione assume nel cosiddetto albero genealogico famigliare, sia sull’asse relazionale che su quello simbolico. In questa discussione, sarà interessante valutare, come gli effettivi cambiamenti sul piano demografico e sociale italiano, abbiano portato una reale e sostanziale modifica nei rapporti personali tra le diverse generazioni e illustrare alcuni risvolti pratici che le famiglie moderne si trovano a vivere o in parte a “subire”. Dopo una prima disamina generica sulle famiglie del XXI secolo, si prenderà in esame la specifica realtà vissuta dalla generazione anziana nel momento in cui essa acquisisce lo status di nonnità. Al pari della genitorialità, anche la nonnità è da considerarsi una delle transizioni con cui l’essere umano è chiamato a confrontarsi nel corso della vita. Proprio in virtù del carattere trasformatore di cui gode una transizione, anche il divenire nonni porta con sé, non solo vantaggi, ma può essere vissuto come momento di possibile difficoltà, visto il riassetto a cui l’intero sistema famigliare è sottoposto all’arrivo di un nuovo membro. In questa ottica sarà possibile anche indagare come il “nuovo” nonno o nonna possa entrare in relazione con la coppia di neo-genitori, gettando uno sguardo su eventuali luci ed ombre relazionali.
|