Riassunto analitico
Il lavoro si è concentrato sull’analisi dell’evoluzione della tassazione locale, da un punto di vista dell’incidenza e della progressività, nelle provincie di Modena e Reggio Emilia (e Regione Emilia Romagna) per gli anni di imposta 2010 – 2016. Per tassazione locale ci si riferisce primariamente all’addizionale regionale al reddito delle persone fisiche e all’omonima comunale, nonché alle imposte sull’abitazione (ICI per il 2010 e successive evoluzioni) e alla tariffazione per i rifiuti urbani. Dopo aver cercato di fornire una definizione di equità e diseguaglianza, si sono analizzati i principali indicatori di incidenza e progressività applicabili alla valutazione dei provvedimenti di fiscalità (indice di Gini, di concentrazione, di Kakwani, di Reynolds – Smolensky e di incidenza) per misurare l’effetto dell’evoluzione nel tempo e nello spazio delle delibere analizzate. In seguito si è costruito un campione, determinato sulla base dell’indagine CAPP 2011 sulle famiglie modenesi, per giungere ad una stima credibile dei risultati. Detto campione è stato confrontato con le risultanze del Censimento ISTAT 2011 sia nazionale, sia rispetto ai dati locali. I test condotti hanno confermato la rappresentatività del campione. Sempre con riferimento ai dati da utilizzare, si è dovuti scendere ad un compromesso simulativo per la definizione dei profili catastali delle abitazioni da includere nell’esame delle imposte e tariffe che utilizzano le rendite per la determinazione del dovuto. I dati raccolti non contenevano infatti indicazioni sulle tipologie di immobili di proprietà. In questa occasione, il procedimento è constato nella designazione di 5 “abitazioni – tipo” con rendita catastale crescente, maggiorata nel caso dei principali centri, assegnate ai soggetti del campione in base al reddito. Entrando nello specifico dell’analisi, il capitolo dedicato alla addizionale comunale ha coinvolto il confronto spazio-temporale tra tutti i comuni delle aree indicate. Si sono osservati i cambiamenti normativi, di applicazione e versamento del tributo per poi individuare le tipologie di imposizione dell’addizionale e passare all’analisi di distribuzione geografica di detti tipi. Completano il capitolo l’incidenza e la progressività, applicate al panel. L’analisi della addizionale regionale è stata condotta sulla linea di quanto già esposto per la comunale, eccezion fatta per l’indagine geografica, non possibile per l’unicità spaziale. In questo caso il campione è stato studiato come serie storica. È stato infine condotto il confronto sulle imposte sull’abitazione e sulle tariffe dei rifiuti. Completa l’elaborato una breve introduzione sullo sviluppo potenziale della ricerca, con cenni sui modelli econometrici della c.d. yardstick competition. Secondo alcuni studi, esisterebbe la tendenza delle amministrazioni locali confinanti ad una concorrenza fiscale per accaparrarsi maggiori risorse, aumentando le entrate o diminuendo le spese ovvero consensi elettorali. L’avviso che emerge da questo lavoro è comunque di tipo scettico, in quanto sebbene non si possa prescindere dall’implementazione di un modello di studio, anche solo considerando la modesta incidenza delle imposte sul totale mediamente pagato da un individuo, è presumibile che esistano forti elementi di disincentivo a spostamenti delle persone in territori limitrofi per convenienza sulla fiscalità locale. Neppure è così facilmente ipotizzabile un cambiamento politico in aree dove la valutazione delle amministrazioni è ancora innegabilmente connotata da una componente ideologica. L’elaborazione dei diversi programmi di calcolo ha richiesto la consultazione di circa 2.000 delibere costitutive o modificative dei tributi e della tariffazione la compilazione di circa 4 milioni di celle di lavoro.
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