Riassunto analitico
Gli Emirati Arabi Uniti, più di qualunque altro Paese del Medio Oriente,evocano immagini di oasi nel deserto,governate da Sceicchi patriarcali.Ed è così che sono nati. Nel XVIII e XIX secolo i sette stati che adesso costituiscono gli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi, Dubai, Ajman, Sharjah, Umm al-Qaiwain, al-Fujairah e Ras al-Khaimah, erano oasi popolate da tribù di Beduini i cui capi con il passare del tempo divennero capi di stato,ovvero emiri, da cui deriva il nome di “Emirati”.I primi europei a insediarsi in questo paese furono i portoghesi che occuparono questa zona fino al 1633.Dalla metà del 1700, gli inglesi cercarono di esercitare il proprio potere navale sul Golfo, nel 1820 riuscirono a imporsi sulla regione creando anche una loro fortezza che doveva controllare il commercio con l’India e bloccare l’ingresso di altri concorrenti europei.Fu solo nel 1892 che gli inglesi decisero di lasciare la zona che ormai si trovava in gravi condizioni economiche che durarono fino all’inizio del 1900. A seguito dei trattati di pace inglesi fu attribuito agli EAU il nome di “Stati della tregua”.Prima della scoperta dei giacimenti di petrolio alla fine degli anni ’50 le principali fonti di guadagno della regione erano costituite dalla pesca delle perle.Dato che l’economia degli Emirati Arabi Uniti è stata sviluppata sul commercio anziché sulle industrie, tale competenza nel commercio intelligente continua a rappresentare la forza del Paese, sostenuta naturalmente dalla grande ricchezza accumulata grazie a petrolio e gas. È proprio questa ricchezza che, negli ultimi anni, ha costituito un efficace ammortizzatore contro gli effetti avversi della recessione globale.Dal punto di vista economico, gli Emirati Arabi Uniti, con la loro posizione geografica strategica al centro delle principali direttrici est-ovest e le abbondanti riserve di combustibili fossili che ne hanno trainato la crescita economica, sono diventati nel breve volgere di mezzo secolo uno stato moderno i cui cittadini godono di un elevato tenore di vita.Dal 2004 il Paese ha avviato un percorso di sviluppo economico, sociale e culturale che per intensità, rapidità e risultati ha pochi eguali nel Medio Oriente e nel mondo. Basandosi inevitabilmente sullo sfruttamento e gestione di un sottosuolo estremamente generoso in termini di risorse energetiche (il Paese occupa il quinto posto al mondo per riserve di petrolio e gas naturale), il Governo ha saputo realizzare una visione politica caratterizzata da una costante innovazione non solo economica ma anche sociale. Gli EAU rappresentano oggi infatti un vero e proprio laboratorio di globalizzazione nel quale oltre 100 nazionalità diverse convivono pacificamente nel rispetto delle proprie tradizioni religiose e culturali. Grazie ad una consolidata politica di incentivi per la creazione di zone franche, sono divenuti uno dei principali centri di “riesportazione” non solo del Medio Oriente ma del mondo intero. Il Governo, sulla base dei piani di sviluppo proiettati fino al 2030, intende investire gran parte dei colossali incassi derivanti dalla vendita di petrolio e gas in una serie di settori strategici che implicano un potenziale di commesse per le aziende italiane, difficilmente replicabile altrove: grandi infrastrutture, alta tecnologia, immobiliare, difesa, formazione e ricerca scientifica, energia (con attenzione particolare alle energie rinnovabili), cultura, turismo, impianti industriali etc… Un’occasione formidabile per il “Sistema Italia” che le nostre imprese sono chiamate a cogliere partecipando in modo trasparente ad una competizione che in questo paese è incentrata prevalentemente su parametri come qualità e soprattutto prezzo.Se il potenziale offerto dagli Emirati oggi gli EAU,pur mantenendo forte la loro identità musulmana,il retaggio tribale e le tradizioni della penisola arabica, possono senz’altro definirsi come uno stato moderno.
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Abstract
The United Arabic Emirates, more than any other country,evoke images of oasis in the desert, governed by patriarchal Sheikhs. And it is exactly so that they were born. In the XVIII and XIX century the seven states that now constitute the United Arabic Emirates, Abu Dhabi, Dubai, Ajman, Sharjah, Umm al-Qaiwain, al-Fujairah e Ras al-Khaimah, they were oasis populated by tribe of Bedouin whose heads after sometime they became heads of state or emirs, from which it derives the name of "Emirates."The first Europeans to take office in this country were the Portuguese that occupied this zone up to the 1633. From halves 1700, the English tried to practice his own naval power on the Gulf, and in 1820 they succeeded in imposing on the region also creating one fortitude of theirs that had to check the commerce with India and to stop the entry of other European competitors. It was only in 1892 that the English, after having created a protectorate along the coast, they decided to leave the zone that was found by now under serious economic conditions that lasted up to the beginning of the 1900.Following the English essays of peace it was attributed the name to the EAUs of "States of the truce”.Before the discovery of the oil layers at the end of the years '50 the principal sources of profit of the region were constituted by the fishing of the pearls. Since the economy of the United Arabic Emirates has been developed on the commerce rather than on the industries, this continues to represent the strength of the Country, sustained by the great wealth accumulated oil graces and gas. It is really this wealth that, in the last years, has constituted an effective damper against the adverse effects of the global recession.From the economic point of view, the United Arabic Emirates, with their strategic geographical position to the center of the principal managers east-west and the abundant reserves of fuels fossils that have hauled the economic growth of it, they have become in to turn middle century a modern state whose city they enjoy of an elevated way of life.From 2004 the Country has started a run of economic, social and cultural development that for intensity,rapidity and results it has few equal in the Middle East and in the world.Inevitably founding itself on the exploitation and management of an extremely generous subsoil in terms of energetic resources (the Country occupies the fifth place in the world for oil reserves and natural gas), the Government has known how to realize a political vision not only characterized by a constant economic innovation but also social. The EAU represent today in fact a real laboratory of globalization in which over 100 different nationalities pacifically cohabit in the respect of his/her own religious and cultural traditions. Thanks to one consolidated politics of incentives for the creation of frank zones, is become one of the principals centers of "re-exporting" not only of the Middle East but of the whole world. The Government intends to invest big part of the colossal consequential collections from the oil sale and gas in a series of strategic sectors that implicate a potential of orders for the Italian firms, hardly repeatable elsewhere: great infrastructures, high technology, real estate, defended, formation and scientific search, energy (renewable energies), culture, tourism, industrial fittings etc. A formidable opportunity for the "Italian System" that our enterprises have called to gather participating in transparent way to a competition that in this country it is primarily focused on parameters as quality and above all price. If the potential offered by the United Arabic Emirates to the Italian enterprises is elevated, it is necessary at the same time to underline as the international competition both of absolute level. Today the EAU, also maintaining strong their Moslem identity, the tribal heritage and the traditions of the Arabic peninsula, can define certainly him as a modern state.
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