Riassunto analitico
Introduzione. Nel giro di pochi anni, la medicina ha compiuto importanti progressi nella ricerca, nelle diagnostica e nella terapia; tuttavia l’OMS già dagli anni ’50 ha ritenuto fosse opportuno rivedere i concetti di salute e salutogenesi, adeguandoli ad uno stile di vita in via di trasformazione (nelle società sviluppate e in quelle in via di sviluppo), strategie di ricerca per la prevenzione delle “nuove” patologie che contemporaneamente stavano emergendo. Da questa esigenza nasce, in anni più recenti, la Lifestyle Medicine. Metodo. Dalla revisione della letteratura medica, nazionale ed internazionale, si evince quanto, negli ultimi anni, siano aumentate le patologie non-trasmissibili, legate principalmente allo stile di vita, dove una dieta non equilibrata, una ridotta attività fisica, un cattivo stato socio-relazionale contribuiscono all’insorgenza di patologie croniche, come l’obesità, il diabete di tipo 2, l’ipertensione cronica, la sindrome metabolica o in alcuni casi tumori, come quello del colon (LRDs, lifestyle-related diseases), solo per citarne alcune. Discussione. Dagli studi esaminati è possibile affarmare che lo stato di salute è in stretta relazione con lo stile di vita ed è il risultato di più variabili che fra di loro interagiscono: stato nutrizionale, composizione corporea, funzionalità corporea, bilancio energetico e aspetti psico-sociali. Clinicamente, attraverso indagini specifiche (misurazione del BMI, antropometria, plicometria, BIA, DXA, esami funzionali, esami di laboratorio), sono misurabili le variabili che caratterizzano lo stato nutrizionale e che ci permettono di monitorare lo stato di salute dell’individuo ad esso intimamente connesso. Oltre alle variabili biologiche, fondamentale per la salute è la variabile psico-sociale. Nella valutazione generale, è importante considerare lo stato socio-economico in cui il soggetto vive: degradazione o benessere giocano un ruolo determinante nello stato di salute. Anche il contesto familiare-relazionale-culturale sono fondamentali non solo nella prevenzione, ma anche nella terapia delle LRDs. Conclusioni. Semplici procedure di monitoraggio periodico, la correzione di un regime alimentare inadeguato o della sedentarietà, l’assunzione di stili di vita sani, compreso il supporto psico-emotivo, possano contribuire significativamente nella prevenzione e cura delle LRDs. Tutto questo non solo ha delle ripercussioni positive a livello individuale e sociale, ma può avere anche vantaggi economici per il sistema sanitario nazionale. Da quanto esposto si evince quanto sia importante l’integrazione dell’intervento dei diversi operatori della salute, a partire dal MMG, e di quanto un investimento nell’educazione alla salute a tutti i livelli possa rappresentare un vantaggio per il benessere dei cittadini e della società: la Lifestyle Medicine rappresenta un ponte tra l’intervento della medicina clinico-farmacologica e l’educazione comportamentale del singolo e dell’intera società. Un’adeguata formazione rivolta ai medici nel campo della Lifestyle Medicine potrebbe ampliare la prospettiva di intervento, dalla prevenzione alla cura delle patologie del benessere. K-words. Lifestyle Medicine, stile di vita, prevenzione, LRD’s, BMI, composizione corporea, massa grassa, massa magra, dieta, attività fisica, salute e salutogenesi.
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