Riassunto analitico
È passato ormai più di un anno dall’inizio della pandemia COV-Sars-19. Durante le prime settimane di lockdown e restrizioni, si pensava che i sacrifici che tutte le aziende stessero facendo chiudendo le loro attività sarebbero stati sufficienti a prevenire e a ridurre la diffusione del virus. Purtroppo, tutto ciò non è servito a frenare il numero di contagi, che nell’ultimo anno ha presentato un andamento altalenante. Moltissime attività e imprese, grandi e piccole, hanno subito gravi danni economici così come i diversi settori dell’economia. Ma c’è un settore che più di tutti sta avendo difficoltà ad avviare una ripartenza per via delle restrizioni imposte: il settore culturale, e in particolare l’intrattenimento e spettacolo dal vivo. La presente tesi volge a presentare un problema completamente attuale, sia dal punto di vista economico, che dal punto di vista sociale, ma anche dal punto di vista umanistico: gli effetti della crisi del settore culturale e creativo (CCS – Cultural and Creative Sector in inglese) sull'economia, e più generalmente, dell’industria dello spettacolo dal vivo e dell’intrattenimento durante la pandemia COVID-19 durante l’anno 2020. Il lavoro è suddiviso in tre capitoli. Nel primo capitolo si descrive la situazione generale del settore creativo e culturale precedente allo scoppio della pandemia, soffermandosi sui Paesi Europei più generalmente, e più in dettaglio sulla situazione italiana; nel secondo capitolo ci si sofferma sulla figura dell’artista, e più in particolare il loro ruolo nella produzione artistica per quanto riguarda l’offerta nell’industria dell’intrattenimento. Nel terzo capitolo si tratta in maniera più specifica di prodotti culturali (cinema, teatri, musei) come canali distributivi dell’arte, e della loro domanda nell’economia. La tesi si conclude con le varie misure prese dai governi per affrontare la crisi del settore causata dalla pandemia per supportare e favorire la ripresa del settore culturale e creativo.
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Abstract
More than a year has passed since the beginning of the COV-Sars-19 pandemic. During the first few weeks of lockdowns and restrictions, it was estimated that the sacrifices that all firms were making by closing their businesses would be enough to prevent and reduce the spread of the virus. Unfortunately, this has not helped to curb the number of infections, which have been unpredictably varying over the last year. The economy has suffered serious economic damage and a great number of business, large and small, are currently dealing with the aftermath of said pandemic. There is, however, one sector that is still struggling more than others because of the restrictions imposed: the cultural sector, and in particular entertainment and live entertainment.
This thesis is aimed at presenting a contemporary issue, both from an economic and from a social point of view, but also from a humanistic point of view: the effects of crisis of the cultural and creative sector (CCS) on economy, and more generally, on the entertainment and live sector during 2020.
The work is divided into three chapters. The first chapter describes the general situation of the creative and cultural sector prior to the outbreak of the pandemic, focusing on European countries more generally, and in more detail on the Italian situation; in the second chapter we focus on the figure of the artist, particularly on their role in artistic production regarding supply in the entertainment industry. The third chapter deals with more detail with cultural products (cinemas, theatres, museums) as distribution channels of art, and their demand in the economy. The thesis concludes with the various measures taken by governments to address the crisis in the sector caused by the pandemic to support and promote the recovery of the cultural and creative sector.
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