Riassunto analitico
L’obiettivo della presente tesi è stato quello di approfondire il fenomeno della contraffazione, in particolare quella del marchio, cercando di individuare le conseguenze e le implicazioni di tale fenomeno. A tale scopo, si è deciso di dividere il lavoro in tre capitoli. Nel primo si presentano i motivi che sono all'origine del fenomeno e perché i consumatori scelgono di acquistare un articolo contraffatto. Grazie alle pubblicazioni della WIPO, l’organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, è stato possibile analizzare i numeri di questo fenomeno mondiale dando particolare importanza alle complesse rotte che i contraffattori scelgono per raggiungere un determinato mercato. Tutto ciò è stato approfondito in primo luogo a livello mondiale, per poi passare a livello europeo e, infine, italiano considerando i grandi numeri del settore fashion e successivamente i danni che la contraffazione causa. Particolare attenzione è stata data a come i contraffattori sfruttano le risorse offerte dal web e in particolare dall’e-commerce. Nel secondo capitolo si è tentato di individuare come poter da una parte scoraggiare i contraffattori proteggendo il proprio marchio e dall’altra come combatterli, facendo riferimento ad alcune normative e trattati degni di nota a livello mondiale, europeo e nazionale. Il principale strumento di protezione a disposizione dei titolari di un marchio è quello della registrazione, in quanto conferisce il diritto esclusivo di fare uso del marchio. A livello italiano, il focus è stato anche rivolto alle autorità che sono coinvolte nella lotta contro la contraffazione, analizzando il loro ruolo e le attività che svolgono. Dopo questa panoramica generale, nel terzo capitolo è stato preso in considerazione un caso specifico abbastanza peculiare. Si tratta della lotta tra la compagnia americana titolare del marchio Supreme e un’azienda italiana, titolare del marchio Supreme Italia, per un caso di apparente concorrenza sleale e parassitaria. Il termine apparente non è utilizzato a caso, in quanto l’azienda italiana pare approfittare di alcuni cavilli legali per svolgere le proprie attività sulla scia del successo del marchio americano. È stata tradotta una delle innumerevoli sentenze riguardanti il caso e fornito un commento sull'accusa di concorrenza sleale e parassitaria.
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Abstract
This study concentrates on the growing phenomenon of counterfeiting, with a particular focus on trademark counterfeiting, trying to identify its negative effects and impacts. For achieving this goal, the dissertation has been divided into 3 parts.
First part attempts to comprehend why counterfeiters choose to start an illegal business and why consumers opt for buying a fake instead of an authentic product. Thanks to WIPO publications - the World Intellectual Property Organization -, figures of the phenomenon have been analyzed, providing a deep focus on the complex routes used to reach a market. All these has been examined firstly at global level, then at European level and, lastly, at Italian level taking in consideration the incredible success of the Italian fashion and the damages suffered due to counterfeiting. Moreover, special attention was paid to how counterfeiters exploit the web and, particularly, the advantages offered by the growing e-commerce trend.
Second parts concerns on the one hand how to deter illicit activities by protecting the trademark and, on the other hand, how to fight counterfeiters, making reference to international and national agreements and regulations worthy of mention. File a trademark application in order to get registration remains the best way to protect a trademark, as it gives the exclusive right to use that mark to a trademark owner.
At Italian level, the authorities involved in the fight against counterfeiting have been described and their roles and activities have been investigated.
After this broad overview, a peculiar case has been taken into account in the third part of this study. It is the legal fight between an American company owner of Supreme mark and an Italian company, holder of Supreme Italia mark, regarding an apparent case unfair and parasitic competition. It is apparent because it seems apparently legal as Supreme Italia exploited some legal quibbles for running a business taking advantage of the success gained by the American company over years. One of the numerous judgements has been translated, followed by a comment on the way the activities of the Italian company have been defined: unfair and parasitic competition.
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