Riassunto analitico
Questa tesi riguarda una materia del diritto di famiglia e, nello specifico, verte sul tema delle adozioni internazionali. Essendo stata elaborata in Erasmus, precisamente in Spagna, si tratta di una tesi comparatistica: si è cercato di comparare l’ordinamento italiano e spagnolo, facendo emergere similitudini e differenze tra i due paesi sulla questione delle adozioni, in particolare su quelle internazionali, difatti il titolo della stessa è: “Le adozioni internazionali: Italia e Spagna a confronto”. La tesi è stata suddivisa in tre capitoli: Il primo capitolo tratta della legislazione domestica in materia adottiva (l. n. 184/1983, “Diritto del minore ad una famiglia” e l. n. 149/2001, “Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184”). L’oggetto di studio riguarda infatti l’istituto dell’adozione all’interno del nostro ordinamento, partendo da una sua evoluzione storica, dall’età antica sino all’età contemporanea, per poi spostare l’attenzione sulle caratteristiche proprie dell’adozione, sui soggetti ed infine sul procedimento. Il secondo capitolo riguarda invece un particolare tipo di adozione, quella internazionale, in cui si fa riferimento sia alla disciplina presente in Italia, sia alla normativa internazionale, nello specifico la Convenzione dell’Aja del 1993, ratificata in Italia con la legge n. 476 del 1998. Il contenuto di suddetto capitolo concerne, anche in questo caso, le medesime tematiche: excursus storico, caratteristiche, soggetti e procedimento. Il terzo ed ultimo capitolo invece si basa sulla comparazione con l’ordinamento spagnolo, sempre con riguardo al tema delle adozioni. E’ in questo capitolo che si sono messi a confronto i due paesi: in Spagna si è cercato materiale utile a tal fine, riuscendo così ad inserire all’interno della tesi l’intera disciplina spagnola, sempre in materia adottiva. Anche in questo capitolo gli argomenti affrontati sono gli stessi dei capitoli precedenti, partendo però da una base normativa straniera. La volontà di scrivere questa tesi parte dal fatto che oggi “avere un figlio” ha un significato e un contenuto assai differenti rispetto a quelli di ieri, in cui l’adulto più che avere un figlio aspirava ad “avere un discendente”. Nel mondo contemporaneo, avere un figlio è un’esperienza esistenziale fondamentale, che ovviamente non può prescindere dal confrontarsi col mondo della Legge. Voler diventare genitore significa, in primis, voler fare del bene nei confronti di un bambino, voler curarlo e provvedere a tutti i suoi bisogni, sia materiali che emotivi, con lo scopo di farne un adulto libero, consapevole e responsabile, cosa che senza l’ausilio di norme ad hoc non sarebbe possibile.
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