Riassunto analitico
La funisite è una condizione caratterizzata da infiltrazione dei neutrofili a livello dei vasi del cordone ombelicale e/o della gelatina di Wharton. Oggi è considerato un marker di sindrome da risposta infiammatoria fetale (FIRS: Fetal Inflammatory Response Syndrome), che consegue all’invasione microbica della cavità amniotica. Tale invasione microbica può progredire in una invasione fetale in quanto i batteri possono penetrare nel feto attraverso il tratto respiratorio, il tratto gastrointestinale, la pelle e l’orecchio. Successivamente, se i microrganismi raggiungono la circolazione fetale possono determinare una risposta infiammatoria sistemica, la quale viene definita come un’elevata concentrazione di IL-6 nel plasma, uno dei principali mediatori della risposta di fase acuta. L’infiammazione o infezione delle membrane fetali e/o del cordone ombelicale sono causa di nascita pretermine in una elevata percentuale di casi (più del 50%). Tale associazione diviene più stringente con il diminuire dell’età gestazionale. L’infezione della cavità amniotica e il conseguente processo flogistico sembrano avere effetti sull’outcome a breve e lungo termine nel neonato prematuro. I risultati, tuttavia, spesso appaiono controversi e probabilmente questo può essere dovuto a numerosi fattori confondenti. Pertanto, per cercare di chiarire l’associazione tra infiammazione intrauterina e outcome neonatale, riportiamo i dati del follow-up a breve e lungo termine di neonati pretermine in relazione alla presenza o meno di funisite.
OBIETTIVI L’obiettivo primario è chiarire il ruolo della F. sul parto pretermine e sull’outcome neonatale a breve e lungo termine. In dettaglio lo studio intende correlare la presenza di F. con: •gli esiti in termini di sopravvivenza; •la morbilità neonatale precoce, valutando il punteggio di APGAR, la presenza di sindrome da distress respiratorio, di EOS ed enterocolite necrotizzante (NEC= Necrotizing Enterocolitis) e retinopatia della prematurità (ROP= retinopathy of prematurity); •Le lesioni cerebrali riscontrate all’ecografia o alla risonanza magnetica; •l’outcome motorio a 2 anni, l’outcome mentale a 2 anni e la presenza di deficit neurosensoriali permanenti (in particolare deficit visivi). Obiettivi secondari sono chiarire la relazione tra CA, parto pretermine e outcome neontale.
MATERIALI E METODI Abbiamo condotto uno studio retrospettivo osservazionale su una popolazione di 604 VLBW nati presso il Policlinico di Modena tra il 1 gennaio 2004 e il 31 dicembre 2013. Tutte le informazioni sono state raccolte in una apposita cartella di lavoro Excel. Sono stati esclusi dallo studio i neonati con indicazione al parto. In relazione all’ipotesi che la funisite peggiori la prognosi dei neonati, in quanto è un segno di coinvolgimento fetale, vengono comparati gli outcome dei bambini con e senza funisite.
RISULTATI Dall’analisi univariata è emerso che la F. si associa in maniera significativa con esiti neonatali avversi a breve termine, ad eccezione delle alterazioni alla risonanza magnetica. Per quanto riguarda, invece, gli esiti a lungo termine non sembrano esservi correlazioni statisticamente significative. Successivamente abbiamo testato un modello di regressione logistica bivariata per la predittività dell’evento decesso inserendo il parametro funisite, correggendo per EG, e la funisite si conferma un fattore di rischio significativo per mortalità neonatale (OR 3,36; CI 95% 1,30-8,67; p=0,012) con un incremento significativo anche del modello multivariato (p=0,0096) rispetto al modello multivariato della sola CA ed EG. Non vi sono differenze significative per gli altri outcome a breve e lungo termine testati.
CONCLUSIONE Dopo la correzione per i fattori confondenti la funisite sembra essere associata con un aumento della mortalità neonatale, ma non con gli altri outcome a breve e lungo termine.
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