Riassunto analitico
Patologie ematologiche come leucemia mieloide acuta (LMA), leucemia linfoblastica acuta (LLA) e anemia aplastica (AA) pongono gli individui che ne sono affetti in una condizione di neutropenia. Oltre a ciò, altri fattori di rischio, legati agli eventi avversi della chemioterapia antitumorale e alle comorbidità del paziente, rendono questa popolazione suscettibile ad un ampio spettro di infezioni. Questi pazienti manifestano solitamente una sintomatologia scarsa e aspecifica, frequentemente rappresentata dalla neutropenia febbrile. La mortalità correlata a questi episodi raggiunge il 20%, e richiede una gestione accurata, la ricerca dell’agente patogeno tramite test diagnostici e la somministrazione tempestiva di una terapia antimicrobica empirica. Strategie di prevenzione degli episodi infettivi comprendono l’utilizzo di regimi di profilassi antibatteriche, antifungine e antivirali. I batteri sono gli agenti eziologici più frequenti, principalmente responsabili di polmoniti e batteriemie. I funghi solitamente provocano infezioni nelle fasi avanzate di neutropenia: le infezioni fungine invasive (IFI), tra cui Aspergillosi, Candidosi, Mucormicosi, Polmonite da P. Jiroveci e Fusariosi, colpiscono soprattutto i pazienti ematologici dando alti tassi di mortalità. I virus hanno un ruolo nelle polmoniti da virus respiratori e nelle manifestazioni di riattivazione da virus erpetici.
Materiali e Metodi In questo studio abbiamo analizzato retrospettivamente l’insieme degli episodi infettivi occorsi durante i cicli di chemioterapia di induzione di 373 pazienti ricoverati con diagnosi di LMA, LLA, AA presso il Reparto di Ematologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena nel periodo 2010-2021. Tra questi, abbiamo valutato l’incidenza di polmoniti documentate radiologicamente e polmoniti documentate microbiologicamente su campione di broncolavaggio alveolare (BAL), l’incidenza di batteriemie, l’incidenza di neutropenia febbrile, l’incidenza di infezioni tubercolari. Abbiamo poi considerato se l’esposizione ad alcuni fattori di rischio come età, fumo, BPCO determini un aumento del rischio di infezione, se le profilassi antimicrobiche determinino una riduzione dei casi di polmonite e se esista una correlazione tra le IFI e infezioni da Gram-negativi, HHV6 e HHV7. Le analisi dei dati sono state condotte tramite test di associazione chi-quadro e test esatto di Fisher.
Risultati Nei nostri pazienti, durante i ricoveri per la somministrazione di cicli di chemioterapia di induzione o di salvataggio, il 76.4% ha avuto almeno un episodio infettivo, per un totale di 659 episodi. Il 47.7% ha avuto episodi di neutropenia febbrile, il 51.5% ha avuto polmoniti e il 24.1% ha avuto batteriemie. L’età avanzata, il fumo e la presenza di BPCO si sono dimostrati dei fattori di rischio per lo sviluppo di polmoniti. È stato osservato che pazienti con LMA hanno un rischio maggiore di avere neutropenia febbrile e casi di polmoniti batteriche. Coloro che sono affetti da LLA sono stati più soggetti ad episodi di polmoniti fungine, dato da interpretare come effetto della mancata profilassi antifungina efficace, che è stata introdotta in questa sottopopolazione solo in tempi recenti. Le profilassi antibiotiche e antifungine si sono dimostrate efficaci nel ridurre i casi di polmonite. È stata evidenziata un’aumentata incidenza di infezioni da HHV-6 e HHV-7 in pazienti con polmonite fungina. I tassi di mortalità da tutte le cause e di mortalità da polmonite sono aumentati nei pazienti con diagnosi di polmonite fungina.
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