Riassunto analitico
Obiettivo: Valutare l’efficacia del gradiente Veno-arterioso di PCO2 (deltaPCO2) come indice prognostico e di precoce insufficienza d’organo in pazienti critici (con shock) ricoverati in TI. Studio dell’assetto metabolico che caratterizza i pazienti con diagnosi di shock settico. Materiali e Metodi: è stato eseguito uno studio retrospettivo su 126 pazienti ricoverati nell'unità di terapia intensiva dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena, nel periodo compreso tra Gennaio 2013 e Dicembre 2015. I pazienti con shock inclusi nello studio sono tutti stati trattati con farmaci vasoattivi. Metodo: suddivisione della popolazione in due categorie (‘under’ con deltapCO2 < 6 e ‘over’ con deltapCO2 >6) e confronto sugli outcome. Successivamente, suddivisione in base al tipo di shock, nonché di assetto metabolico tenendo in considerazionei marker in studio. Risultati: è emerso che il gruppo con elevato deltaPCO2 (media:10,59+-3,14) al tempo zero presentava una SVO2 media di 67,59+-10,75, mentre SVO2 media=76,22+-12,55 in pazienti con deltaPCO2 nella norma (media:3,14+-4,17). La mortalità è risultata più elevata tra gli ‘under’. Si è inoltre individuato l’assetto metabolico che caratterizza lo shock settico nelle diverse casistiche prese in esame. Conclusioni: il marker deltapco2 preso singolarmente non è in grado di essere un efficace marker prognostico nel paziente shockato; risulta tuttavia un utile strumento il cui impiego potrebbe portare a dei miglioramenti nella classificazione degli shock settici.
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