Riassunto analitico
L’oggetto di questa trattazione è costituito da un esame delle fasi relative all’aggiudicazione delle procedure ad evidenza pubblica con un’attenzione particolare al tema dei criteri di valutazione delle offerte. Sulla base delle risultanze di siffatta analisi si è poi tentato di ricercare soluzioni di contrasto all’incidenza della corruzione e delle infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti pubblici. Nel corso del Capitolo I vengono dapprima scorse le fonti giuridiche della materia In seconda battuta viene compiuto uno studio dei principi che governano tale ambito del diritto amministrativo. Si pongono in evidenza i tradizionali principi dell’agire amministrativo e quelli legati invece alla libera concorrenza e alle quattro libertà economiche fondamentali di matrice europea. In tale contesto assume rilevanza fondamentale un approfondimento più articolato del principio di economicità. In virtù dell’art. 2 comma 2 del Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, esso è un principio derogabile in presenza di altre interessi sociali o ambientali rilevanti. Nel corso del Capitolo II viene effettuato uno studio relativo alle fasi della procedura che precedono l’aggiudicazione della gara attraverso una breve illustrazione dei soggetti coinvolti nella fase di qualificazione degli operatori economici ed uno studio parziale dei requisiti di ordine generale e speciale necessari ai fini della legittimazione a contrarre con la Pubblica Amministrazione. Il Capitolo III mira al compimento di uno studio delle fonti giuridiche orientate al contrasto della penetrazione mafiosa. Si evidenziano in particolare il Codice antimafia e gli strumenti di natura pattizia. Il secondo paragrafo che compone il Capitolo III è volto invece ad analizzare i rapporti tra associazioni a delinquere di tipo mafioso e imprese e ad approfondire uno studio inerente il rischio di corruzione e di infiltrazione mafiosa. Il Capitolo IV si concentra interamente sulla fase di selezione delle offerte. In esso viene dapprima descritto il criterio del prezzo più basso, con particolare attenzione all’istituto delle varianti in corso di esecuzione. Si procede poi ad una trattazione del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa focalizzandosi su due aspetti che presentano un collegamento diretto con l’oggetto della tesi: a) la composizione della commissione giudicatrice; b) i criteri di valutazione e la relativa ponderazione. In merito a quest’ultimo punto si osserva la presenza di una serie di criteri generali elencati a titolo esemplificativo all’art. 83 comma 1 del Codice cui si affiancano, anche se la loro portata è controversa, criteri di natura ambientale e sociale. Nel tentativo di chiarire le incertezze normative e giurisprudenziali inerenti le c.d. clausole sociali sono state richiamate molteplici sentenze della giurisprudenza europea tra le quali emerge con particolare rilevanza la sentenza della Corte di Giustizia UE, 10 maggio 2012, n. 368, Commissione europea contro Regno dei Paesi Bassi Il Capitolo V, alla luce dei dati emersi nei capitoli che lo precedono, tende all’elaborazione di alcune proposte di riforma nella prospettiva di contrasto alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa nel ciclo del contratto pubblico. Si affronta il tema delle stazioni uniche appaltanti, del turn-over nella composizione della commissione giudicatrice, della semplificazione ed armonizzazione legislativa sia nazionale che dell’UE. Si propone la soppressione del criterio di aggiudicazione del prezzo più basso e una riforma del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa che dovrebbe fondarsi sul principio della promozione della responsabilità sociale d’impresa come contrappeso dei vantaggi competitivi delle imprese mafiose.
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