Riassunto analitico
Background:Le CVD rappresentano la 1°causa di morte nei Paesi Occidentali e la loro patogenesi è correlata in primis all'aterosclerosi. Diversi studi hanno reso noto che la formazione di placche aterosclerotiche inizia già in età pediatrica, e le dislipidemie costituiscono uno dei principali fattori di rischio. Le dislipidemie possono essere classificate in base al fenotipo in ipercolesterolemie, ipertrigliceridemie e forme combinate, o all'eziopatogenesi in primitive, secondarie e multifattoriali. Queste ultime sono le più frequenti, e si inseriscono spesso in un quadro composito che associa alterazioni del profilo lipidico a obesità, alterata tolleranza glucidica e ipertensione. Data la variazione dei valori medi di colesterolo e trigliceridi con età, sesso ed etnia, in età pediatrica si tende a categorizzare i valori di lipoproteine plasmatiche in accettabili, borderline o patologici in riferimento a tabelle percentili realizzate tenendo conto dei fattori sopracitati. Considerando la difficoltà nel definire la presenza di dislipidemia in età pediatrica, la molteplicità dei criteri classificativi e l'importanza di individuare e trattare precocemente queste condizioni per limitare la prevalenza di MetS e CVD in età adulta, è evidente che le alterazioni del profilo lipidico in bambini e adolescenti costituiscono un argomento complesso, poliedrico e di interesse attuale, ma che altresì necessita di ulteriori approfondimenti. Obiettivi:Studiare le caratteristiche antropometriche e del profilo biochimico dei pazienti in età pediatrica affetti da diversi tipi di dislipidemia. Obiettivi:Studiare le caratteristiche antropometriche e del profilo biochimico dei pazienti in età pediatrica affetti da diversi tipi di dislipidemia. Risultati:Sono stati inclusi nello studio 1245 pazienti (622 F e 623 M). Il campione si è rivelato variegato in quanto a indici di adiposità, distribuiti in 57 sottopeso, 393 normopeso, 139 sovrappeso e 656 obesi. Di tutti i soggetti inclusi, 813(65,3%) presentano una qualche forma di dislipidemia, di cui 45(5,5%) hanno una FH con diagnosi genetica, 208(25,6%) un'ipercolesterolemia X, 232(28,5%) un'ipertrigliceridemia isolata, 221(27,2%) una forma combinata e 15(1,8%) presentano solo una concentrazione di HDL<5°centile. Fra i pazienti in cui era possibile registrate tali dati, 299(24%) hanno mostrato valori di PAS e/o PAD borderline o elevati, e 46(3,9%) soggetti una glicemia ≥100mg/dL. Inoltre 730(58,6%) pazienti risultano avere anamnesi familiare positiva per CVD e solo 11(0,9%) presentano tutti i criteri per la definizione di MetS secondo Weiss. Discussione&conclusioni:Dal confronto fra pazienti dislipidemici e non, risultano statisticamente più elevati nel primo gruppo i valori medi di BMI z-score (p=0,0088), PAS (p=0,0034) e insulinemia (p=0,0002), sottolineando la tendenza dei pazienti dislipidemici ad associare più condizioni morbose, andando verso il quadro di MetS latente. Un'altra importante valutazione deriva dal confronto fra pazienti con e senza familiarità per CVD, che suggeriscono una certa aggregazione familiare fra condizioni morbose/pre-morbose. Dai dati in nostro possesso si evince che soggetti con familiarità positiva presentano anche valori significativamente più elevati di BMI z-score (p=0), PA sistolica (p=0,0003) e insulinemia (p=0,0003), e sono molto più frequentemente dislipidemici.
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