Riassunto analitico
Le patologie infiammatorie intestinali sono patologie relativamente frequenti caratterizzate da due picchi di incidenza, uno in età giovanile e un altro, minore, in età più avanzata. Sono patologie croniche con un decorso clinico altalenante, che necessitano di multiple valutazioni diagnostiche durante la loro storia naturale. La disponibilità di metodiche di indagine che non utilizzano radiazioni ionizzanti, come la Risonanza Magnetica, è di particolare utilità per ridurre il carico di radiazioni cui i pazienti potrebbero essere esposti, soprattutto se la diagnosi viene posta in età precoce. L'entero-RM ha dimostrato valori di sensibilità e specificità comparabili a quelli della TC per quel che concerne la determinazione delle lesioni intestinali. In molti centri, l'entero-RM è utilizzata nel monitoraggio dei pazienti affetti da Morbo di Crohn già esaminati mediante tomografia, mentre è proposta come metodica di imaging di prima scelta nei pazienti in età pediatrica. Negli ultimi anni, diversi avanzamenti tecnici hanno contribuito al miglioramento della sensibilità dell'entero-RM. Alcuni studi hanno suggerito il possibile impiego dell'entero-RM come ausilio al clinico nella gestione del paziente, attraverso la misurazione dell'attività di malattia, come essa appare nelle scansioni RM. L'obiettivo dello studio è quello di valutare la presenza di una possibile correlazione fra lo score di attività clinica di malattia (CDAI, Crohn's Disease Activity Index) e il punteggio ottenuto alla Risonanza Magnetica (MaRIA, Magnetic Resonance Index of Activity). Lo studio ha dimostrato l'esistenza di una relazione diretta tra i due punteggi, sebbene i dati raccolti abbiano mostrato una elevata variabilità. Sulla base dei risultati ottenuti, si ritiene che il ruolo dell’entero-RM sia meritevole di ulteriori approfondimenti che tengano conto delle potenzialità dei recenti avanzamenti tecnici della metodica.
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