Riassunto analitico
PREMESSA La Sclerosi Multipla (SM) colpisce molto più frequentemente il sesso femminile, manifestandosi tipicamente in donne con ancora un forte potenziale riproduttivo: il picco di incidenza si assesta infatti tra i 20 ed i 40 anni circa. Non vi sono dati epidemiologici sulla proporzione di donne affette da SM che non hanno figli (“childless”), né vi sono informazioni sulle possibili motivazioni della “childlessness”, che potrebbe essere “volontaria”, decisa dalla paziente per diversi motivi, tra cui la paura di disabilità futura e la paura di trasmettere la malattia ai figli, oppure “involontaria”, legata a difficoltà di concepimento. Vi è, inoltre, incertezza tra i medici sulla modalità di parto più indicata nelle pazienti affette da SM e le evidenze circa l’effetto protettivo o meno dell’allattamento nei confronti delle ricadute post-partum sono contrastanti. OBIETTIVO L’obiettivo principale del nostro studio è quello di valutare la proporzione di donne affette da SM che raggiungono la fine dell’età feconda senza avere avuto figli, in confronto ad una popolazione di controllo, e di esplorarne le possibili cause. Obiettivi secondari sono quelli di valutare: 1) la proporzione di donne affette da SM che vanno incontro ad aborti spontanei ed interruzioni volontarie di gravidanza e che fanno ricorso a procreazione medica assistita (PMA) rispetto ad una popolazione di controllo; 2) la proporzione di donne affette da SM che vanno incontro a taglio cesareo come modalità di parto, con relative motivazioni, rispetto ad una popolazione di controllo; 3) la proporzione di donne affette da SM che allattano e la durata dell’allattamento rispetto ad una popolazione di controllo. METODI Abbiamo esaminato 303 pazienti di sesso femminile di età superiore i 43 anni seguite da 8 centri SM in Emilia Romagna e 500 donne sane, di età superiore i 45 anni, arruolate presso il Centro Screening Mammografico di Modena, hanno compilato un questionario anonimo sulla gravidanza. RISULTATI Di 303 pazienti e 500 controlli, 67 donne affette da SM non hanno avuto figli (22%) rispetto 66 donne sane (13%)(p=0.001). La mancanza di una relazione stabile è più frequente nella coorte di pazienti (52; 17% vs. 54; 11%) e da una regressione logistica univariata risulta addirittura più di 5 volte maggiore il rischio di non avere figli per donne affette da SM che non hanno un legame stabile (p<0.001). La percentuale di aborti spontanei è sovrapponibile nei due gruppi e pari al 24% (casi: 57/239, controlli: 99/413), mentre si osserva una maggiore incidenza di interruzioni volontarie di gravidanza (20% delle pazienti vs. 12% delle donne sane, p=0.004). Il ricorso ad esse, inoltre, è aumentata sia dalla SM (p=0.007), che dall’assenza di un legame stabile (p=0.008). Non ci sono differenze nella percentuale di gravidanze raggiunte grazie alla procreazione medicalmente assistita (3 gravidanze nelle pazienti e 7 nelle donne sane), né di infertilità (17% casi vs. 22% controlli). Le motivazioni riportate per non avere figli riguardano la mancanza di un rapporto stabile (35% delle pazienti vs 23% controlli), mancanza di desiderio personale (29% vs. 36%) e per almeno 18% delle pazienti fattori legati alla malattia quali disabilità o timore di disabilità futura, timore di trasmettere la patologia, timore di ricadute e sospendere le terapie o essere scoraggiata dal proprio medico. Non c’è una differenza significativa di ricorso a taglio cesareo nei due gruppi (56 casi;26% vs. 21%; 89 controlli), né differenze di allattamento (181 casi; 77% vs. 81%; 352 controlli).
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