Riassunto analitico
La mineralizzazione è un processo fisiologico necessario per la formazione della matrice ossea e per assicurare le proprietà funzionali del tessuto scheletrico. Oltre alla mineralizzazione fisiologica vi è però una forma di calcificazione patologica, o calcificazione ectopica, che avviene quando i minerali precipitano nei tessuti connettivi lassi con gravi conseguenze a livello clinico. La calcificazione ectopica dei vasi sanguigni è una complicanza associata all’invecchiamento, ma la ritroviamo anche in malattie come aterosclerosi, diabete, insufficienza renale cronica, calcificassi oltre che in patologie su base genetica (CAGI, PXE….). Nonostante alcune somiglianze siano state notate tra la mineralizzazione fisiologica e patologica, i meccanismi molecolari che regolano la calcificazione ectopica non sono stati ancora completamente chiariti. Inoltre, anche in considerazione delle importanti implicazioni cliniche, sarebbe importante identificare dei marcatori circolanti che possano predire l’evoluzione di queste calcificazioni, la loro estensione e la eventuale suscettibilità individuale. In questo contesto, alcuni studi effettuati in pazienti con insufficienza renale cronica e complicanze cardiovascolari, hanno evidenziato come le cellule vascolari residenti producano dei mediatori locali (pirofosfato e matrix-gla protein), che, in cooperazione con fattori circolanti come la fetuina A proteggono le arterie dalla deposizione e dalla crescita dei minerali. Inoltre, in presenza o meno di morte cellulare, le cellule muscolari lisce vascolari (CMLV) possono acquisire un’attività simil-osteoblastica stimolando la formazione e la progressione delle calcificazioni ectopiche. Oltre alle CMLV, vi sono altri tipi cellulari che, originando da progenitori mesenchimali residenti nella parete dei vasi o transdifferenziandosi dalle cellule muscolari mature o da cellule circolanti progenitrici (EPC), possono assumere caratteristiche morfologiche e biologiche simili a quelle delle cellule condrocitarie/osteoblastiche. In questo studio abbiamo preso in esame pazienti affetti da Pseudoxantoma elastico (PXE), un disordine ereditario caratterizzato dalla calcificazione della fibra elastica di tutti i connettivi lassi inclusi cute e vasi, ipotizzando che, in questi pazienti, cellule progenitrici circolanti possano andare incontro ad uno “shift” fenotipico passando da cellule endoteliali a cellule pro-calcificanti. Per testare questa ipotesi abbiamo analizzato 1) mediante citofluorimetria l’espressione di marker endoteliali e osteogenici su cellule CD34+ circolanti e 2) mediante ELISA la quantità di citochine (VEGF e SDF-1) implicate nella mobilizzazione delle cellule progenitrici dal midollo osseo. Inoltre, dati di letteratura evidenziano un ruolo dell’infiammazione e delle citochine infiammatorie (IL-1; IL-6, TNF-) nei processi di calcificazione vascolare e tali molecole sono state saggiate sempre tramite test ELISA. I risultati ottenuti evidenziano che c’è un aumento del numero di EPC circolanti nei pazienti affetti da PXE rispetto ad una popolazione di controllo di pari età, a conferma del ruolo di queste cellule nei processi di calcificazione ectopica. Analogamente, anche l’espressione di VEGF e IL-6 risulta più elevata nei pazienti PXE rispetto ai controlli. Questi dati sottolineano l’importanza dei fenomeni angiogenetici nella progressione della patologia e ne suggeriscono un possibile utilizzo come marcatori di danno vascolare.
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