Riassunto analitico
L'orario di lavoro rappresenta un tema centrale nella tutela dei diritti dei lavoratori e nelle dinamiche della contrattazione sindacale. Negli ultimi anni, la pandemia di COVID-19 ha contribuito ad amplificare l'interesse verso modalità di lavoro alternative, come il telelavoro e lo smartworking, rilanciando al contempo il dibattito sulla riduzione dell'orario di lavoro. La letteratura esistente suggerisce che tale misura possa essere uno strumento per affrontare problematiche economiche di rilevante preoccupazione, come la disoccupazione durante le crisi economiche e la bassa produttività. Inoltre, la riduzione dell'orario di lavoro offre benefici significativi, sia in termini di sostenibilità ambientale (riduzione delle emissioni di CO2), sia sul piano sociale (promozione della parità di genere e miglioramento del benessere psico-fisico), oltre a sostenere la sostenibilità economica del sistema pensionistico. Alla luce di queste evidenze, diversi paesi europei hanno avviato sperimentazioni volte a migliorare il benessere della popolazione e ad incrementare l'occupazione. In Italia, nonostante siano state presentate varie proposte di legge per ridurre l'orario di lavoro senza diminuire i salari, manca ancora una normativa che preveda una sperimentazione su scala nazionale. Tuttavia, alcune aziende italiane, come Lamborghini e Luxottica, hanno adottato autonomamente modelli di riduzione dell'orario di lavoro. L'obiettivo di questo lavoro di tesi è quello di analizzare gli effetti dei modelli di riduzione dell'orario di lavoro adottati da Lamborghini e Luxottica sui principali parametri economici, quali produttività, occupazione e salari. Poiché l'implementazione di tali modelli è tuttora in corso, non è possibile condurre un'analisi ex post degli effetti reali. Per ovviare a questa limitazione, è stata sviluppata una simulazione basata sui dati economici dei bilanci aziendali dal 2013 al 2022, ottenuti dalla banca dati AIDA. La simulazione applica la riduzione dell'orario di lavoro ai dati storici, distribuendo il volume di produzione sulle ore lavorative ridotte e calcolando il numero di occupati o l'incremento della produttività oraria necessari per mantenere stabili i livelli di produzione. I risultati della simulazione offrono una stima precisa su quanto dovrebbe aumentare la forza lavoro o la produttività oraria per garantire che i volumi produttivi rimangano costanti nel periodo analizzato. In tal modo, lo studio intende contribuire alla letteratura scientifica che considera la riduzione dell’orario di lavoro uno strumento efficace per aumentare occupazione e produttività. Inoltre, fornisce un modello utile per estrapolare i dati necessari a pianificare e attuare strategie sindacali per la riduzione dell'orario di lavoro, consentendo un bilanciamento efficace tra incremento dell'occupazione, produttività e salari orari.
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