Riassunto analitico
Abstract - Nel presente lavoro si cerca di esplorare la scelta personale del comportamento dannoso, attingendo ad alcune riflessioni sia in ambito filosofico che psicologico. Nella prima parte, il tema viene affrontato seguendo l’approccio filosofico elaborato da Hannah Arendt nel suo testo La banalità del male. Nel secondo capitolo, il tema è affrontato da un punto di vista psicologico, seguendo gli studi sul comportamento di Albert Bandura e, nello specifico, il costrutto del disimpegno morale. La somiglianza dei due approcci ha suggerito l’idea di analizzare i comportamenti degli attori descritti da Arendt nel suo testo, attraverso il costrutto del disimpegno morale di A. Bandura. Il terzo capitolo descrive una ricerca svolta su un campione di 71 adolescenti, tra i 14 e i 19 anni, mettendo in luce le influenze esercitate dai fattori fisiologici e dal particolare contesto socio-culturale legato all’utilizzo delle tecnologie e contenuti informatici e digitali nella regolazione della condotta morale nella fascia d’eta considerata. Vengono quindi proposte alcune vie, sia filosofiche che psicologiche, per aiutare a mantenere attivo il controllo della condotta morale, che fanno riferimento al pensiero politico di Arendt e agli studi psicologici relativi alla Teoria della mente e all’empatia. Seguono alcune proposte operative da adottare in contesti educativi e destinati in particolare agli adolescenti.
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Abstract
Abstract - This work aims to explore the personal choice of harmful behavior, drawing on some reflections both in the philosophical and psychological fields. In the first part, the theme is addressed following the philosophical approach developed by Hannah Arendt in her text “The banality of evil”. In the second chapter, the theme is tackled from a psychological point of view, following Albert Bandura's studies on behavior and, specifically, the construct of moral disengagement. The similarity of the two approaches suggested the idea of analyzing the behaviors of the actors described by Arendt in his text, through A. Bandura's construct of moral disengagement. The third chapter describes a research carried out on a sample of 71 adolescents, between the ages of 14 and 19, highlighting the influences exerted, in the regulation of moral conduct in the age group considered, by physiological factors and by the particular socio-cultural context linked to the use of IT and digital technologies and contents. Therefore, the work proposes some philosophical and psychological ways to help keeping the control of moral conduct active: they refer to Arendt's political thought and to the psychological studies related to the Theory of Mind and empathy. The work ends with some operational proposals to be adopted in educational contexts and intended in particular for adolescents.
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