Riassunto analitico
Questa tesi esamina l'istituto del controllo giudiziario sulle società di capitali e i suoi aspetti procedurali, focalizzandosi in particolare sulle novità apportate dal d.lgs. n. 6 del 2003. Il controllo ex art. 2409 c.c. ha una frequente attuazione nella prassi giudiziaria. Essendo noto ai più il ruolo fondamentale delle società di capitali nell’economia globale, appare subito evidente l’importanza del tema del controllo giudiziario sulle società di capitali, il quale è un controllo di particolare intensità, che prevede l’intervento della autorità giudiziaria ai fini del ripristino della legalità dell’amministrazione e l’eliminazione di anomalie nella gestione. L’innovazione normativa intervenuta con il decreto legislativo 17 Gennaio 2003, n. 6, recante la “Riforma organica della disciplina delle società di capitali e società cooperative”, in attuazione della legge 3 Ottobre 2001, n. 366.; è stata ispirata soprattutto dall’intento di semplificare la costituzione ed il funzionamento della società di capitali e delle cooperative, e di rendere efficienti le loro organizzazioni, ed efficaci le loro decisioni.
In particolare riferimento alla disciplina del controllo giudiziario ex art. 2409, è innegabile che con il Decreto Legislativo n. 6 del 2003 molte cose siano cambiate, ed altrettanto innegabile è che le teorie contrattualistiche abbiano ricevuto, in una prospettiva generale, notevoli riconoscimenti. Se le linee di fondo dell’istituto in esame paiono essere rimaste quelle del disegno originario, tuttavia, anche nel controllo giudiziario sulla gestione la presenza di riferimenti pubblicistici risulta notevolmente ridimensionata.
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