Riassunto analitico
La tesi tratta l’istituto dell’adozione sia dal punto di vista del rapporto che lega l’adottato alla sua famiglia d’origine, e quindi il diritto a conoscere le proprie origini, sia dal punto di vista del diritto dei genitori biologici a mantenere l’anonimato. Nella prima parte, dopo un’analisi sull'evoluzione storica dell’istituto, sono state vagliate le fonti, quali la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del fanciullo, la Convenzione internazionale sui diritti del bambino, la Convenzione di Strasburgo sull’adozione dei minori e la Costituzione italiana. Ampio spazio è stato dedicato alle principali innovazioni legislative e, in particolare, alle modifiche apportate dalla l. 28 marzo 2001 n. 149. Sono stati inoltre trattati i requisiti e la procedura di autorizzazione per accedere alle informazioni relative alle proprie origini genetiche. Infine è stata analizzata l’adozione in casi particolari, istituto che il legislatore ha voluto differenziare dall’adozione legittimante. Nella seconda parte viene approfondita la questione relativa alla ricerca delle origini dell’adottato dopo la riforma del 2001, con particolare attenzione all’obbligo in capo agli adottanti di informare l’adottato della sua condizione. Viene preso in considerazione il diritto all’identità personale quale fondamento del diritto di conoscere le proprie origini e analizzate le fattispecie preclusive del diritto di accesso dell’adottato previste dal comma 7 dell’art. 28 l. ad. Infine ci si è soffermati sulla disciplina del parto anonimo e sulla questione della persistente volontà della madre biologica di mantenere il segreto sulla propria identità. L’ultima parte dell’indagine viene dedicata ad un approfondimento sulle principali pronunce della Corte di Cassazione e della Corte Europea dei diritti dell’uomo, con particolare attenzione all'ordinamento francese.
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