Riassunto analitico
BACKGROUND ED OBIETTIVI: la possibilità di successo nel trattamento degli aneurismi è strettamente “operatore-dipendente”, dipendente cioè dal livello teorico/pratico acquisito del singolo operatore neurochirurgo-vascolare o neuroradiologo-interventista ma anche “struttura-dipendente”, dipendente cioè dalla struttura sanitaria che deve essere in grado di fornire gli adeguati ausili tecnologici e deve mettere a disposizione personale qualificato in grado di lavorare in un team multidisciplinare. Per questo motivo, nell'ultimo decennio, la comunità scientifica internazionale si è molto dibattuta sugli aspetti organizzativi e sulle possibilità di trattamento degli aneurismi: nella letteratura scientifica sono stati pubblicati un elevato numero di studi che hanno confrontato la casistica e i risultati provenienti da centri con un elevato numero di casi (“high caseload centre) e centri con casistiche minori (low caseload centre). Il dibattito si pone lo scopo di verificare se esiste effettivamente una differenza in termini di risultati clinici per i pazienti, se quest'ultimi sono stati trattati in un centro a basso o ad alto volume di casi. In questo lavoro analizzeremo la casistica dell'unità operativa complessa di Neurochirugia del Nuovo Ospedale Civile S. Agostino-Estense occorsa nel quadriennio Dicembre 2011- Dicembre 2015. MATERIALI E METODI: sono stati valutati retrospettivamente 148 pazienti sottoposti a clipping microchirurgico e 92 pazienti sottoposti a embolizzazione endovascolare (coiling) durante il quadriennio 2012-2015, valutando i risultati clinici alla dimissione ed eventuali complicanze postoperatorie. RISULTATI: Indipendentemente dal tipo di trattamento ricevuto, la mortalità ospedaliera globale è stata del 7.8%, 17 casi dovuti principalmente ai danni causati dall'emorragia iniziale. La morbidità grave è risultata essere del 12.5%, anch'essa strettamente correlata alla gravità del paziente. Nel 63.2% dei casi, i pazienti hanno mostrato un recupero ad una vita normale, nel 17.5% una disabilità moderata. E' stato osservato un accettabile tasso di complicanze postoperatorie, tra cui le più frequenti sono state il vasospasmo cerebrale (31 casi) e l'idrocefalo post-emorragico (25 casi). CONCLUSIONI: i dati del presente studio sono in linea con quelli presenti nella letteratura più recente. Non si riscontrano significative differenze in termini di mortalità e morbilità se comparati a centri con un alto numero di casi. In conclusione, accettabili risultati clinici possono essere ottenuti in un "low caseload centre", dove la disponibilità e un'adeguata esperienza di un team multidisciplinare (neurochirurgi, neuroradiologi, neuroianimatori) sono fondamentali per riuscire ad ottenere i suddetti risultati.
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