Riassunto analitico
Il carcinoma epatocellulare (HCC, Hepatocellular carcinoma) rappresenta un problema di importante rilevanza clinica a livello globale. L’HCC è caratterizzato da un’estrema eterogeneità clinica e biologica. Ciò rende arduo prevedere a priori il comportamento evolutivo del tumore e, di conseguenza, anche decidere l’approccio terapeutico ad personam più adeguato risulta difficile. Nasce quindi l’esigenza di studiare questo tumore in maniera dinamica, a 360 gradi, in modo tale da individuare le caratteristiche evolutive di ogni singola massa neoplastica, per rendere la valutazione di HCC la più equa possibile e per individuare la migliore strategia terapeutica in tempi rapidi. Attualmente, ad esempio, l’inserimento in lista trapianti dei pazienti con epatopatia severa e/o affetti da HCC avviene in base al punteggio MELD (Model End Stage Liver Disease), il quale prevede la combinazione di tre variabili: INR, Bilirubina, Creatinina. Nel MELD, in modo analogo ai principali sistemi di stadiazione utilizzati per classificare i pazienti con HCC, la neoplasia è considerata come un’entità statica e l’eterogeneità individuale e le possibili differenze biologiche mostrate da HCC non sono prese in minima considerazione. Lo studio proposto è volto a verificare se esistono caratteristiche anatomo-patologiche di HCC in grado di correlare con l’aggressività biologica precedentemente definita nello studio di Villa et al. Ciò permetterebbe al clinico di individuare HCC particolarmente aggressivi mediante l’utilizzo della sola indagine bioptica e di definire il trattamento ottimale eseguendo un semplice esame istologico. Dai risultati ottenuti emerge che l’integrazione dell’esame anatomo-patologico tradizionale con tecniche biologico-molecolari potrà rendere disponibile un potente strumento, competitivo con le metodiche di imaging, per la diagnosi e la definizione prognostica di HCC.
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