Riassunto analitico
La polmonite è una patologia, solitamente ad eziologia infettiva, che colpisce il parenchima polmonare. Sta acquistando sempre maggiore rilevanza in quanto ha un’elevata incidenza nella popolazione con oltre 65 anni, causando un notevole numero di ricoveri. Alla luce di ciò, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ha recentemente redatto ed approvato una procedura per la gestione delle CAP (community-acquired pneumonia) e HCAP (healt care-associated pneumonia). Essa si pone l’obiettivo di ottimizzare e standardizzare i criteri di ricovero e il trattamento di questi pazienti e fa parte di un progetto costituito da tre fasi: una fase pre-intervento, tenutasi nel primo trimestre del 2012, in cui sono stati monitorati tutti i pazienti in cui è stata posta diagnosi di polmonite in Pronto Soccorso; l’intervento stesso; la fase post-intervento, attuata nel primo trimestre del 2014, in seguito all’applicazione delle suddette linee guida locali. L’obiettivo di questa tesi è anzitutto verificare su base statistica l’efficacia della procedura, confrontando gli outcomes prima e dopo l’intervento, e in seguito valutarne l’aderenza da parte del personale, per identificare tanto i vantaggi quanto i limiti da superare.
I punti-chiave affrontati nella procedura, scelti al fine di uniformare i sanitari di tutte le unità operative, sono stati: valutazione della gravità secondo lo score CURB-65 e conseguente destinazione del paziente (domicilio, reparto ordinario, o area critica), test diagnostici, terapia antibiotica e criteri di dimissibilità.
I risultati ottenuti mettono a confronto le due popolazioni esaminate, per poi raffrontare gli outcomes: la mortalità (17,9%), la durata della degenza (in media di 13 giorni, con una DS di 14) e il trasferimento in Terapia Intensiva (1,9%) non hanno mostrato differenze significative con i pazienti del 2012. Tuttavia è statisticamente significativa la gravità all’ingresso in PS: sono infatti aumentati i pazienti con CURB-65 di 0 e 1, diminuiti quelli con CURB-65 uguale a 2 ed aumentati quelli con CURB-65 ≥ 3. E’ poi stata valutata l’aderenza alle Linee Guida in rapporto a: utilizzo dello score di gravità (28,8%), ricovero congruo del paziente (31,4%) e trattamenti terapeutici (37,5%).
Nonostante gli outcome non siano variati significativamente, non è da sottovalutare la diversa gravità dei pazienti. Inoltre il lavoro svolto ha permesso di sottolineare come la procedura sia ancora in una fase di recepimento da parte delle equipe mediche e che non può essere considerata a regime. Dai risultati ottenuti è stato ipotizzato come una possibile fonte di rallentamento nella diffusione delle best practices sia insita nei fisiologici limiti organizzativi delle grandi strutture ospedaliere.
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Abstract
Pneumonia is a disease that affects lung parenchyma, it is usually due to infective origin. since it is characterized by a high incidence in over-65 people, it is causing an increasing number of hospital admissions. constitute a significant share of the increasing hospital admissions caused by this disease.
A new procedure about management of CAP (community-acquired pneumonia) and HCAP (health care-associated pneumonia) was recently approved by the University Hospital of Modena.
The procedure went trough an evaluation project composed of a pre-intervention phase, where every patient diagnosed with pneumonia in the ED was observed in the first trimester of 2012.
Then a post-intervention phase was realized in the first trimester of 2014, after the application of the above-mentioned local guidelines.
The aim of this thesis is to verify on a statistical basis the efficacy of the procedure, comparing the outcomes pre- and post-procedure, and then to evaluate the adherence from personnel, in order to identify both the advantages of the procedure together with its limits not yet overcome.
The procedure is based on the key-points that require homogeneity among the physicians of every ward: severity evaluation according to CURB-65 score and consequent patients’ destination (discharge, ordinary ward or intensive care), diagnostic tests, antibiotic therapy and discharge criteria.
The Obtained results compare the two analysed populations in order to compare their outcomes: mortality (17,9%), hospital stay duration (average: 13 days, SD 14) and admission to Intensive Care (1,9%) showed no significant differences with 2012.
However, the patients’ gravity when they arrived to the ED was significant: CURB-65 0 and 1 scores increased, 2 scores decreased and ≥ 3 scores increased.
Subsequently, the adherence to guidelines was valuated looking at CURB-65 application (28,8%), adequate patients’ admission (31,4%) and therapeutic treatments (37,5%).
Even though outcomes did not change significantly, patients’ different gravity must not be underestimated.
Furthermore results of this work outlined how the procedure is still in its initial stage and it cannot be considered at full performance.
A reason why the diffusion of this best practice is so slow might lie in the very physiological organisational limits of big hospitals.
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