Riassunto analitico
Aspergillosi Invasiva (IA) è ancora una rilevante causa di mortalità e morbidità nei pazienti ematologici. Nè gli attuali gold standard, nè le cosiddette NCBDMs sono oggi in grado di garantire una diagnosi sufficientemente accurata e tempestiva. Numerosi studi sul modello murino e sull'uomo hanno mostrato che le cellule T sono cruciali nella difesa dell'ospite contro funghi del genere Aspergillus. È stato dimostrato che una risposta adattativa che produca in modo predominante IFN-gamma può risultare protettiva, mentre una risposta adattativa che produca prevalentemente IL-10 può risultare non protettiva. Noi abbiamo precedentemente riportato che cellule T-Aspergillo specifiche possono essere rilevate mediante un enzyme linked immunospot assay (ELISpot) in una consistente casistica di pazienti con IA. Al contrario tali cellule non potevano essere rilevate in pazienti che non avevano questa infezione. In questa tesi abbiamo valutato l'accuratezza diagnostica del test ELISpot e della rilevazione di cellule T Aspergillo-specifiche per la diagnosi di IA in un'ampia casistica di pazienti ad alto rischio per l'infezione. ELISpot è stato eseguito per ricercare sia cellule T Aspergillo-specifiche che producevano IL-10, sia quelle che producevano IFN-gamma su campioni di sangue periferico ottenuti durante i trattamenti cui i pazienti venivano sottoposti per la loro condizione di base. Per la stimolazione antigenica sono stati utilizzati conidi di Aspergillus spp.. Per individuare le frequenze di linfociti T Aspergillo-specifici che garantissero le migliori misure di accuratezza diagnostica, i possibili cut-off di ELISpot sono stati correlati con i valori di sensibilità e specificità corrispondenti mediante le curve ROC. La positività o negatività del test è stata determinata sul primo prelievo effettuato (tempo t0). Sono stati analizzati cinque possibili scenari clinici, in ciascuno dei quali si adottavano diverse definizioni di stato di soggetto affetto e soggetto sano: scenario A (proven vs controlli); scenario B (proven+probable vs controlli); scenario C (proven+probable vs possible+controlli); scenario D (proven+probable+possible vs controlli); scenario E (proven+possible vs controlli). 278 pazienti sono stati arruolati nello studio. Essi sono stati classificati secondo i criteri EOTRC/MSG come 20 casi di proven IA, 54 di probable IA, 18 di possible IA. I restanti pazienti sono stati considerati controlli perchè 133 erano affetti da patologie infettive certe ma diverse da IA, e 53 non avevano mai presentato segni clinici o microbiologici compatibili con IA. Sono stati eseguiti 739 test ELISpot. Nello scenario A, ELISpot ha mostrato valori di sensibilità e specificità rispettivamente dell'89,5% e dell'88,6%, VPP del 45,9% e VPN del 98,7%, quando le cellule T Aspergillo-specifiche secernenti IL-10 venivano considerate ad un cut-off di 40 SFCs/10^6 PBMCs; sensibilità e specificità rispettivamente del 35,0% e del 72,6%, VPP del 12,1% e VPN del 91,2% per i linfociti T Aspergillo-specifici secernenti IFN-gamma ad un cut-off di 2,5 SFCs/10^6 PBMCs. I nostri dati dimostrano le potenzialità di ELISpot nella diagnosi di IA , quando il test è eseguito per la ricerca di cellule T Aspergillo-specifiche produttrici di IL-10. Essendo l'unica metodica che misura una caratteristica dell'ospite, ELISpot potrebbe integrarsi bene con le NCBDMs, che misurano tutti fattori inerenti al fungo, e potrebbe incrementarne le capacità diagnostiche. Ulteriori studi, in cui il test venga eseguito in più centri, sono necessari per diffondere ELISpot nella pratica clinica.
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