Riassunto analitico
Questo elaborato si propone di analizzare inizialmente il tema dell’ecodesign modello economico e di progettazione che mostra interesse verso l’ambiente, proponendo soluzioni alternative rispettose dell’ambiente. Oltre ad essere una scelta etica, l'ecodesign è il primo passo verso un’economia circolare, una strategia di crescita economica sostenibile, che permette uno sviluppo globale inclusivo, rispettoso dell’ambiente e duraturo. Inoltre, sono state riportate le Direttive Europee più importanti in relazione alla progettazione ecosostenibile e all’economia circolare, con i relativi Decreti Legislativi attuati in Italia. Invece a livello internazionale è stato fatto riferimento alle certificazioni ISO, che definiscono le linee guida per l’integrazione dell’ecodesign all’interno dei sistemi di gestione ambientale. Proseguendo nella stesura della tesi è stata approfondita la strategia Zero Waste basata sull'idea che per vivere una vita eco-sostenibile bisogna ridurre i rifiuti il più possibile o ritrasformarli in materie prime. Ma come è stato approfondito nella tesi, non tutti gli studiosi guardano alla strategia Zero Waste con ottimismo, ritenendola invece una mera utopia. In merito ai rifiuti, è stato riportato il processo attraverso cui è stato sviluppato il Quadro Normativo dagli albori fino ad oggi, partendo dalle Direttive Europee per arrivare alla loro applicazione attraverso i Decreti Legislativi in Italia. È stato poi dato spazio al tema del packaging in quanto, in relazione ai rifiuti, rappresenta la prima fonte d’inquinamento ambientale in varie parti del mondo. Perciò si è reso necessario avviare un processo di trasformazione verso un packaging più green, sostenibile e rispettoso dell’ecosistema, realizzato con materie prime, energie rinnovabili e pulite, consumando la minor quantità possibile di risorse. Il packaging green, però, non è l’unica soluzione, ci sono delle alternative che non richiedono alcun utilizzo della confezione come la tecnica natural branding che prevede di stampare direttamente sulla buccia della frutta il marchio, oppure l’acquisto sfuso o alla spina. Arrivati a questo punto, si è voluto analizzare l’andamento del consumo sostenibile e l’evoluzione dei consumatori che stanno diventando sempre più consapevoli e attenti alle tematiche ambientali. Partendo dalla consapevolezza che il consumatore ha ottenuto in questi anni il privilegio di poter sostenere o meno determinati brand, prendendo come riferimento la condotta aziendale e la responsabilità sociale. I produttori, quindi, hanno voluto adeguarsi a questa evoluzione ma non è stato semplice per tutti sostenere un tale cambiamento, per cui alcune aziende hanno iniziato a praticare attività di greenwashing, una forma di appropriazione indebita di meriti legati all’ecosostenibilità per attirare i consumatori o, peggio, per nascondere la cattiva reputazione di un’azienda le cui attività compromettono l'ambiente. Questa attività non è legale, per cui nella tesi sono stati riportati codici e regolamenti che disciplinano questo fenomeno, in Italia principalmente poi sono stati dati alcuni accenni per quanto riguarda l’Europa e altre parti del mondo Occidentale, essendo che non esiste tutt’ora una legge universale. Successivamente è stato approfondito il tema dell’green marketing, strategia opposta a quella del greenwashing che permette alle aziende di mostrare il proprio impegno e rispetto verso l’ambiente circostante in cui si lavora. Dopo una ricerca prettamente teorica, è stata condotta un’indagine esplorativa, per capire le abitudini d’acquisto degli intervistati, più precisamente in relazione alla loro attenzione alla sostenibilità ambientale della confezione dei prodotti. Un’altra caratteristica indagata è la capacità degli acquirenti di distinguere una comunicazione verde, certificata, da una ingannevole.
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