Riassunto analitico
La tesi “ Stato unico di figlio e profili ereditari” affronta la questione inerente alle conseguenze che l’unificazione dello stato di filiazione ha comportato nel campo ereditario. Il primo capitolo inquadra la nozione di stato giuridico e le modifiche da questa subite a seguito della riforma attuata con la L. n. 219/2012 . Prosegue con l’esame delle norme modificate dalla riforma e dai risvolti pratici che esse hanno implicato all’interno dell’ordinamento giuridico italiano. L’elaborato non manca di soffermarsi sugli articoli costituzionali 29 e 30, i quali da sempre si pongono a fondamento e a tutela della famiglia legittima, cioè quella fondata sul matrimonio. Un altro aspetto toccato nel primo capitolo riguarda l’abrogazione dell’istituto della legittimazione, giacché non più necessaria dopo la riforma. Da ultimo viene affrontata la questione della delega al Governo. Il secondo capitolo della tesi ne contiene la parte centrale, in quanto si concentra sugli effetti che la riforma ha avuto nel diritto delle successioni. Viene condotta un’analisi comparatistica tra la disciplina del codice civile del 1942, quella della riforma della legge n. 151 del 1975 ed infine quella dell’ultima novella del 2012 con il successivo decreto attuativo. Si tratta di percorrere il cammino che ha condotto all’attuale normativa grazie anche all’aiuto di numerose pronunce giurisprudenziali. Sono stati trattati con particolare cura gli istituti cardine del diritto ereditario: la rappresentazione, la successione necessaria e la successione legittima, su cui la legge del 2012 ha avuto un maggiore impatto. Assume un ruolo rilevante anche la questione della clausola di diseredazione, grazie all’introduzione nel codice civile dell’art. 448-bis, norma che riconosce in capo ai figli il diritto di escludere dalla propria successione i genitori, non perché indegni alla succedere, bensì in quanto responsabili di comportamenti che hanno recato un grave pregiudizio al figlio nell’inosservanza dei doveri previsti. Un cenno a parte merita poi la particolare questione dei figli non riconoscibili, le cui norme regolatrici non subiscono modificazioni ad opera della riforma. L’argomento finale trattato all’interno del secondo capitolo riguarda la questione problematica della retroattività delle nuove norme. L’ultima parte dell’elaborato ha per oggetto il tema delle adozioni e di ciò che con la riforma è cambiato nella relativa disciplina con esplicito riferimento all’adozione di maggiori d’età e di minori in casi particolari. Dopo un inquadramento generale del tema, si analizza il problema dell’interpretazione estensiva del novellato art. 74 c.c. in merito alle categorie di soggetti da considerare esclusi dal vincolo di parentela e la disciplina successoria ad esse relativa.
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