Riassunto analitico
La legge delega 183/2015, meglio conosciuta come Jobs Act o pacchetto Poletti (dal nome del ministro che ne è stato il regista), ha dato il via a un processo di riforma in materia di lavoro destinato a cambiare profondamente il mercato del lavoro italiano. Il presente elaborato prende in considerazione la riforma del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, introdotta dal d.lgs. 23/2015, uno dei vari interventi recentemente posti in essere dal Governo sul tema giuslavoristico. Dopo un primo sguardo alle deleghe contenute nella legge 183/2014, punto di partenza per lo sviluppo del nuovo impianto del mondo del lavoro, si è posto il focus sulla sfida della flexicurity. Quest'ultimo modello, che il contratto a tutele crescenti punta a realizzare nel nostro Paese, mira a una tutela del lavoratore nel mercato del lavoro e non più solo dal mercato. Fondamentale è stato analizzare gli scopi del d.lgs. 23/2015, in primis quello di riportare il contratto a tempo indeterminato nel modello a tutele crescenti, come forma standard del rapporto di lavoro. Esaminando il campo di applicazione di quest'ultimo si ritenuto opportuno soffermarsi sugli interrogativi di legittimità costituzionale che il d.lgs 23/2015 ha suscitato ai principali commentatori. La trattazione del nuovo contratto non può esimersi da una analisi degli incentivi posti dalla legge di stabilità 190/2014. Quest'ultima, infatti, affianca un bonus economico per le assunzioni a tempo indeterminato alle agevolazioni normative già stabilite dal decreto in esame. Il quadro così delineato consente, a termine del primo capitolo, un confronto con le altre tipologie contrattuali. Nel secondo si è proceduto a un'approfondita analisi della nuova disciplina, stabilita dal d.lgs 23/2015, per le diverse ipotesi di licenziamento illegittimo. Da ciò è emerso come la nuova normativa abbia relegato la tutela reintegratoria a pochi singoli casi e reso la tutela indennitaria la forma comune. Il terzo capitolo tratta della nuova procedura conciliativa, sancita dall'articolo 6 del d.lgs 23/2015. Introdotta al fine di ridurre il contenzioso giuslavoristico che affolla le aule dei tribunali e scoraggiare il ricorso in giudizio, essa è assai discussa tra gli addetti ai lavori schierati su due fronti contrapposti. Per verificare quale delle due opinioni sia quella corretta occorrerà attendere le prime applicazioni della normativa. L'elaborato si conclude infine con una sezione dedicata ai profili valutazionali e critici del contratto a tutele crescenti. Vengono analizzati gli impatti di quest'ultimo sul piano dei rapporti interni alla singola azienda e su quello delle dinamiche di sviluppo del mercato del lavoro nel suo complesso.
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