Riassunto analitico
L'intestino umano è abitato da circa 100 trilioni di microrganismi che nel loro insieme prendono il nome di microbiota, considerato oggi come un “organo virtuale” del nostro organismo. Molteplici fattori possono esercitare un effetto su questo organo, come la genetica (epigenetica), il sesso, l’età, l’habitat, lo stile di vita (es. l’attività fisica, la qualità-quantità del sonno, lo stress, il fumo, ecc.), l’uso di farmaci/nutraceutici, lo stato di salute e l’alimentazione. Quest'ultima costituisce uno dei più importanti fattori modulabili in grado di influire sulla composizione del microbiota intestinale. Oggi sappiamo che il microbiota è in grado di modificare il suo metabolismo sulla base della disponibilità di nutrienti e di produrre sostanze, definite come metaboliti secondari, a loro volta capaci di influenzare la fisiologia dell’ospite. Negli anni, diversi studi hanno cercato di clusterizzare profili microbici intestinali sulla base di abitudini alimentari, da cui sono stati definiti 4 enterotipi: (i) Bacteroides, (ii) Prevotella, (iii) Ruminococcaceae, (iv) Misto. Successivamente, il rapporto Prevotella/Bacteroides è stato proposto come marker per la formulazione di diete ipocaloriche ad alto contenuto di fibra in soggetti con una predominanza di Prevotella. Questo genere infatti sembra produrre un quantitativo fino a 3 volte superiore rispetto a Bacteroides di propionato, un acido grasso a corta catena che, una volta superata la linea degli enterociti, entra nel circuito della gluconeogenesi epatica, e probabilmente contribuisce a determinare un effetto saziante. Oltre all’obesità, altre patologie come il diabete mellito, la steatosi epatica e patologie cardiocircolatorie, sono state ricondotte ad alterazioni qualitative e/o quantitative del microbiota intestinale, note come disbiosi. Nonostante la rilevanza di questi studi, restano ancora da chiarire vari aspetti su come la dieta possa prevenire/mitigare il rischio di malattie attraverso la modulazione del microbiota intestinale. Pertanto è stato condotto questo studio al fine di valutare, attraverso questionari alimentari e il sequenziamento del microbiota fecale di soggetti adulti di ambo sesso con patologie epatiche, respiratorie, autoimmuni e del derma, come determinate abitudini alimentari influiscano sulla composizione del microbiota e quindi sulla salute umana.
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Abstract
The human gut is inhabited by about 100 trillion microorganisms which collectively take the name of microbiota, considered today as a "virtual organ" of our organism. Multiple factors can have an effect on this organ, such as genetics (epigenetics), sex, age, habitat, lifestyle (e.g. physical activity, quality-quantity of sleep, stress, smoking, etc.), the use of drugs / nutraceuticals, the state of health and nutrition. The latter constitutes one of the most important modulable factors capable of influencing the composition of the intestinal microbiota. Today we know that the microbiota is able to modify its metabolism based on the availability of nutrients and to produce substances, defined as secondary metabolites, capable of influencing the physiology of the host. Over the years, several studies have tried to cluster intestinal microbial profiles on the basis of dietary habits, from which 4 enterotypes were defined:
(i) Bacteroides, (ii) Prevotella, (iii) Ruminococcaceae, (iv) Mixed. Subsequently, the Prevotella / Bacteroides ratio was proposed as a marker for the formulation of low-calories diets with a high fiber content in subjects with a predominance of Prevotella. In fact, this genus seems to produce a quantity up to 3 times higher than Bacteroides of propionate, a short-chain fatty acid which, once it passes the enterocyte line, enters the hepatic gluconeogenesis circuit, and probably contributes to determine a satiating effect. In addition to obesity, other diseases such as diabetes mellitus, fatty liver and cardiovascular diseases, have been linked to qualitative and / or quantitative changes in the intestinal microbiota, known as dysbiosis. Despite the relevance of these studies, various aspects remain to be clarified on how the diet can prevent / mitigate the risk of disease through the modulation of the intestinal microbiota. Therefore, this study was conducted in order to evaluate, through food questionnaires and the sequencing of the fecal microbiota of adult subjects of both sexes with hepatic, respiratory, autoimmune and dermal pathologies, how certain eating habits affect the composition of the microbiota and therefore human health.
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