Riassunto analitico
Tuttavia, in questo elaborato non dirigeremo la nostra attenzione tout court sull’orizzonte sterminato della fiction, che peraltro rappresenta una delle quattro grandi aree tematiche nelle quali Giorgio Grignaffini (2004) suddivide i programmi prodotti appositamente per la televisione; specificamente, ci concentreremo sull’osservazione del formato più frequente nella galassia della fiction, quello della serie, e ne esamineremo un aspetto estremamente delicato, ovvero l’organizzazione temporale della storia. Ne consegue che la presente trattazione si comporrà di un primo capitolo di natura generale, che sarà seguito da altri due capitoli dedicati allo studio di due prodotti seriali televisivi nei quali la temporalità identifica un elemento strutturale portante del contenuto, oltre che un semplice espediente narrativo. Si tratta di serie televisive che hanno ricevuto ottimi riscontri in termini di acclamazione da parte della critica specializzata, mentre il grado di approvazione da parte del pubblico è stato difforme; il riferimento è a Lost e a Damages. La prima, Lost, è stata trasmessa dal network statunitense ABC dal 2004 al 2010, e viene considerata non soltanto un’opera spartiacque nell’ambito degli studi sulla serialità televisiva, ma anche un prodotto unico, per almeno due ragioni: per aver rivitalizzato il format drammatico grazie al successo dirompente ottenuto sin dalla prima stagione, e per la decisione del network di concludere la serie in un momento nel quale l’approvazione del pubblico si manteneva su livelli elevati. [...] La seconda opera seriale oggetto di analisi, Damages, che ha debuttato sul canale televisivo a pagamento Fx nel 2007 e si è conclusa dopo cinque stagioni nel 2012 (nelle ultime due stagioni è andata in onda su Audience Network), è stata capace di conquistare importanti riconoscimenti grazie al talento attoriale del cast e a un impiego alquanto oculato delle tecniche narrative del flash-back e del flash-forward (la cui applicazione sarà esaminata in maniera dettagliata nel terzo capitolo). Inoltre, Damages presenta una caratteristica peculiare per quanto riguarda la scelta dei personaggi principali; infatti, risulta indubbiamente coraggiosa la decisione di affidare le parti dei due co-protagonisti a due attrici (la celebre Glenn Close e Rose Byrne), in un mondo (quello del legal thriller) che sino a quel momento era stato rappresentato sullo schermo televisivo quasi solo da personaggi maschili.
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