Riassunto analitico
La ricerca microbiologica oltre a dedicarsi all’identificazione della natura del microrganismo in esame, è anche uno strumento di prevenzione per quei fenomeni che evolvono verso una problematica conclamata. Oggi, un argomento di grande interesse che sta preoccupando non solo la comunità scientifica, ma anche la popolazione è l’antibiotico resistenza; infatti non si è in grado di trattare con assoluta sicurezza un batterio dal momento che gli adattamenti che sviluppa, nei confronti dei farmaci, sono in continuo divenire soprattutto in funzione del largo uso che si fa degli antibiotici. Questa problematica è diventata una vera e propria priorità di sanità pubblica a livello mondiale per le importanti implicazioni in particolare in ambito ospedaliero come aumento della morbilità, letalità, durata della malattia, possibilità di sviluppo di complicanze e di epidemie. Nell’ultimo ventennio è stata osservata, ovunque nel mondo, una sempre maggior diffusione di microrganismi Gram negativi resistenti a diverse classi di antibiotici. In precedenza, nella pratica clinica il fenomeno della multiresistenza agli antibiotici era stato riscontrato tra i Gram-negativi in modo pressoché esclusivo a carico di Pseudomonas aeruginosa, per il quale l’epidemiologia delle resistenze era tuttavia assai variabile tra Centro e Centro e anche, nell’ambito di un singolo ospedale, tra reparto e reparto. Il fenomeno della multiresistenza ha poi interessato altri comuni batteri Gram-negativi quali le Enterobacteriaceae produttrici di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL) diffuse capillarmente nel nostro paese già a far corso dalla metà degli anni ’90 e, più o meno nello stesso periodo, anche Acinetobacter baumannii resistente a diverse classi di molecole antibiotiche. In tutti i casi, però, i batteri Gram-negativi risultavano ancora sensibili ai carbapenemici. Nel 2001 è stato descritto per la prima volta in Klebsiella pneumoniae un nuovo fenotipo di resistenza dovuto alla presenza di una nuova carbapenemasi, cosiddette carbapenemasi tipo KPC (Klebsiella pneumoniae carbapenemase). Da allora sono state descritte diverse varianti di “Klebsiella pneumoniae carbapenemases” e in Italia la prima segnalazione di isolati di K. pneumonie KPC- produttori (variante KPC-3) risale al 2009, mentre la presenza di KPC-2 e stata riportata nel 2010. L’Italia, come evidenziato dal sistema europeo di sorveglianza delle antibiotico-resistenze (EARS-NET 2017), è uno dei paesi europei più interessati da questo problema. Un elemento chiave nel controllo della diffusione dei batteri gram negativi resistenti ai carbapenemi è il tempestivo riconoscimento dei pazienti infetti o colonizzati e il loro rapido isolamento. Lo scopo della tesi consiste nell’approfondire le conoscenze raggiunte nel campo della multi-resistenza agli antibiotici analizzandola anche da un punto di vista molecolare, nei reparti di terapia intensiva, focalizzandosi principalmente sulla caratterizzazione fenotipica e molecolare di 45 ceppi batterici gram negativi produttori di carbapenemasi isolati da campioni bioumorali (aspirato tracheale, emocolture, urinocolture, tamponi rettali) con attenzione particolare all’evoluzione della resistenza acquisita nel tempo.
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