Riassunto analitico
La medicina legale e la radiologia vantano una lunga collaborazione. Sin dalla scoperta dei raggi X l’acquisizione di immagini radiografiche da cadavere è stato uno dei principali strumenti di ricerca per entrambe le discipline, fornendo alla radiologia dei soggetti su cui testare e affinare le proprie innovazioni tecnologiche e fornendo alla medicina legale una visione oggettiva dell’interno del corpo prima dell’autopsia. Al giorno d’oggi la radiologia forense non è solo un campo di ricerca, ma anche la risposta alla necessità di indagini forensi meno invasive e più oggettive. Questa evoluzione dipende da un mutamento di cultura che vede l’autopsia come indagine da eseguirsi solo nei casi di strettissima necessità, e dalla evoluzione della procedura penale che esige profili di documentazione delle prove scientifiche maggiormente garantiti sul piano della completezza e dell’oggettività. Seguendo questa tendenza l’importanza della radiologia forense è cresciuta costantemente, tanto che alcune tecniche, come l’acquisizione di immagini TC prima dell’autopsia, sono divenute parte della routine di molti centri di medicina legale. In particolare il progetto Virtopsia è nato con la volontà di implementare sempre di più gli strumenti della radiologia nella pratica forense. Questo progetto punta ad integrare le tecniche tradizionali della medicina legale con la combinazione di strumenti radiologici (scansioni TC, RM e di superficie) in modo da creare una documentazione oggettiva e costantemente riproducibile. Uno dei principali punti deboli del progetto era la difficoltà nel visualizzare il sistema cardiovascolare, e questo ha portato molti gruppi di ricerca a tentare di sviluppare un efficiente protocollo di angiografia post-mortem in modo da integrarlo nella routine corrente. Molte tecniche sono state testate e una delle più standardizzate ed usate è il protocollo dell’angiografia TC multifase post-mortem, sviluppato presso il centro universitario di medicina legale di Losanna-Ginevra (CURML), che prevede l’utilizzo di un device specificamente realizzato: la Virtangio® Machine. Questo lavoro mira a descrivere la casistica di morti improvvise osservate presso la UO di Medicina Legale della AOU Policlinico di Modena. La casistica è stata studiata utilizzando il protocollo MPMCTA, dopo l’acquisizione della Virtangio® Machine e il training di parte del personale presso il CURML. Ci si concentrerà sulla descrizione delle procedure preliminari e di acquisizione e sulla descrizione dei singoli casi. Infine la casistica verrà globalmente analizzata sottolineando i chiari vantaggi e le possibili criticità della tecnica, nell’ottica di discutere il futuro della radiologia forense presso la UO di Medicina Legale di Modena
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Abstract
Forensic science and radiology have a long-lasting connection. Since the discovery of X-rays, post-mortem imaging has been one of the main research tool for both disciplines, giving radiology the possibility of non-invasive technology testing and giving forensic science a preautoptic and objective view of the body.
Nowadays forensic imaging is not only a research field, but also a resource to satisfy the need of less invasive and more objective forensic investigations. This is due to the growing opposition to autoptic manoeuvres by relatives in addition to the courtroom’s request of a less subjective documentation. This change is due to the culture’s evolution, that see autopsy as to be considered only if strictly needed, and to the courtroom procedures’ evolution, that request more objectiveness and inclusiveness from scientific evidences. Following this orientation, forensic radiology importance has been steadily growing, until some forensic imaging techniques, like post-mortem CT scanning, are almost routine in many forensic science centres. By the will of further implementing radiological tools in the forensic practice, the Virtopsy project was born in Zurich. This project aims to aid the traditional forensic methods by combining various techniques (surface scan, MRT, CT) in order to create an objective, lasting and reproducible documentation. One of the main drawback of the Virtopsy project was the scarce visualization of the cardiovascular system, so many research groups focused on developing an efficient post-mortem angiography protocol that could be implemented in the current routine. Many techniques were tested and one of the most standardized and used is the multiphase post-mortem CT angiography (MPMCTA) protocol, developed by the research group of the University Center of Legal Medicine Lausanne-Geneva (CURML), that involve the use of a specifically developed machine: the Virtangio® Machine.
This work aims to describe the sudden cardiac death cases, observed in the Forensic science OU of the UHA “Modena’s policlinic”, that were investigated using the MPMCTA protocol after the acquisition of the Virtangio® Machine and after that part of the personnel underwent training at the CURML. This paper will focus on the description preliminary and imaging procedures and on the single case description. Finally the whole casuistry will be analysed, trying to underline immediate benefit and possible drawbacks of the technique in order to discuss the future of radiological tools’ use in Modena’s forensic OU.
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