Riassunto analitico
La Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa inesorabilmente progressiva, attualmente inguaribile e ad esito fatale, caratterizzata da deficit stenico ingravescente della muscolatura volontaria fino a paralisi completa e disabilità. La mediana di sopravvivenza è di 3-5 anni dalla diagnosi, il ritardo diagnostico compreso tra i 9 e i 12 mesi dall’esordio clinico alla diagnosi e il decesso si verifica solitamente per insufficienza respiratoria. L’eziologia è tuttora oggetto di studio, sebbene siano stati proposti diversi meccanismi patogenetici coinvolgenti diversi fattori di rischio genetici ed ambientali. È possibile riconoscere forme familiari e sporadiche. Recenti studi hanno dimostrato come alterazioni dell’equilibrio interno al microbiota intestinale e di quello tra microbiota e organismo ospite possano correlare con molteplici tipologie di patologie sistemiche, tra cui patologie neurodegenerative come Parkinson, Alzheimer e Sclerosi Multipla. A riguardo recentemente è stato osservato come il microbiota sia in grado di modulare l’immunità dell’ospite, mentre altri studi invece hanno descritto il ruolo di quest’ultima in patologie neurodegenerative come la Sclerosi multipla. La neuroinfiammazione gioca un ruolo importante anche nella SLA, caratterizzata da morte dei MN ma anche da infiltrato linfocitario e da microgliosi reattiva. Partendo da queste premesse lo scopo del nostro studio è di: 1) Caratterizzare il microbiota intestinale e i cataboliti batterici (SCFA) in due popolazioni (pazienti affetti da SLA e controlli sani), al fine di mostrare le differenze tra i due; 2) Valutare il profilo delle citochine presente in diversi campioni biologici prelevati dalle due popolazioni e il ruolo funzionale dei sottotipi di cellule T emergenti nel sangue periferico; 3) Correlare la qualità della risposta immunitaria adattativa e il microbiota intestinale (e gli SCFA) con i parametri clinici dei pazienti.
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