Riassunto analitico
I peptidi derivati dalla proteina NPM1-mutata (NPM1mut), un’atigene leucemia-specifico, possono indurre in vitro specifiche risposte immuni da parte di cellule CD8+ e CD4+, ottenute da sangue periferico di soggetti sani o pazienti con LMA NPM1mut (NPMc+), portando a lisi dei blasti antigene-specifica, come documentato da saggi di citotossicità, e contribuendo potenzialmente a risultati clinici favorevoli (Greiner et al, Blood 2012;120:1282-9). Abbiamo effettuato uno studio immunologico per indagare l’insorgenza di cellule T NPm1mut specifiche, in diversi momenti, in 46 campioni da sangue midollare(BM) e 26 da sangue periferico ottenuti da 17 adulti (età mediana 58 anni, range 21-67) con LMA trattata intensivamente, usando, come stimolazione antigenica, un misto di peptidi lunghi e corti (9-18meri), derivati dal completo spanning della porzione C-terminale di NMP1mut. 8 e 4 pazienti hanno ricevuto rispettivamente un auto- o un allotrapianto di cellule staminali ematopoietiche. Con follow-up mediano di 26 mesi (range 5-84), 12 pazienti sono vivi. Il saggio ELISPOT ha documentato cellule T NPM1mut specifiche che producono IFNg in 45/46 campioni di sangue midollare (mediana di 170 SFC/10^6 cellule, range 8-860) e in 22/26 campioni di sangue periferico (mediana di 157 SFC/10^6 cellule, range 22-736), mentre cellule NPM1mut specifiche secernenti IL17 sono state osservate in 30/37 campioni di sangue midollare informativi (mediana di 29SFC/10^6 cellule, range 6-210) e in 14/20 campioni di sangue periferico informativi (mediana di 14SFC/10^6 cellule, range 6-84). È interessante che siano stati riscontrati alti tassi di risposta immunitaria specifica con produzione di INFg nei 7 campioni midollari ottenuti subito dopo la chemioterapia di induzione (mediana di 322SFC/10^6 cellule, range 86-860) mentre cellule T specifiche secernenti IL17 si sono evidenziate solo in 3 di questi 7 campioni (mediana di 28 SFC/10^6 cellule, range 6-34). Valutazioni della MMR per NPM1mut con RQ-PCR sono state eseguite su 49 campioni ottenuti da 11 pazienti. In 20 campioni da pazienti in remissione completa di lungo termine, la MMR non era identificabile. Alte frequenza di cellule T NPM1mut specifiche secernenti IFNg o IL17 sono state trovate persistentemente sia in campioni di sangue midollare che campioni da sangue periferico raccolti da 7 pazienti più di 12 mesi dopo la diagnosi di LMA. Inoltre, i profili di produzione delle citochine e delle cellule T di memoria analizzati con citometria a flusso multiparametrica, hanno mostrato l’espansione di cellule T citotossiche NPM1mut specifiche nel sangue midollare secernenti IFNg e TNFa, prevalentemente cellule T effettrici di memoria, sia CD8+ che CD4+. Abbiamo osservato per la prima volta lo sviluppo spontaneo di un’immunità NPM1mut specifica T-cellulare, indipendentemente dalla restrizione MHC, nel sangue midollare di pazienti con LMA NPMc+, che può contribuire al mantenimento di remissioni a lungo termine. Ulteriori studi sono indicati per definire il ruolo di potenziali approcci immunoterapeutici in pazienti con LMA NPMc+.
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