Riassunto analitico
L’elaborato offre un quadro complessivo delle procedure proposte dal nostro ordinamento per la soluzione della crisi d’impresa, ripercorrendo le tappe del complesso iter compiuto dal legislatore nell’ultimo decennio e trattando le principali questioni dibattute in dottrina ed in giurisprudenza. In particolare, la tesi svolge un’indagine approfondita sulla principale novità introdotta dal "Decreto Sviluppo” (D. Lgs. 22 giugno 2012, n. 83) e rimodellato dal recentissimo "Decreto del Fare” (D. Lgs. 21 giugno 2013, n. 69): il c.d. concordato preventivo “in bianco”, disciplinato dall’art. 161, sesto comma della legge fallimentare. Si tratta di un tema di grande attualità nonché di una vera e propria innovazione che ha avuto un forte impatto sulla disciplina della crisi d’impresa e che ha l’obiettivo di agevolare e semplificare l’acceso alle procedure pre-fallimentari: nel caso specifico, si prevede la possibilità per l’imprenditore di presentare una domanda di concordato preventivo priva dei suoi contenuti qualificanti (la proposta e il piano con l’annessa documentazione), onde anticipare gli effetti del concordato, in particolare il congelamento delle pretese e delle iniziative creditorie (artt. 168 e 169 l. fall.). L’istituto del concordato preventivo “in bianco” è dichiaratamente ispirato al modello del Chapter XI del Bankruptcy Code statunitense (c.d. automatic stay) ed è volto all’evidente finalità di agevolare l’uso dello strumento concordatario, consentendo al debitore di beneficiare in via anticipata degli effetti protettivi propri della domanda ed evitare così che i tempi necessari alla preparazione della proposta possano aggravare la situazione di crisi. L’elaborato, oltre a descrivere in modo approfondito la disciplina dell’istituto di cui all’art. 161 l. fall., si sofferma sugli aspetti che maggiormente hanno caratterizzato il dibattito dottrinale e giurisprudenziale e quelli che ancora si stanno formando sulle nuova procedura oggetto d’esame. L' obiettivo del presente lavoro è inoltre quello di illustrare i primi risultati applicativi del concordato preventivo “in bianco" nel diritto concorsuale italiano, nonché di mettere in luce tutte le potenzialità e la fondamentale importanza che esso riveste nell’attuale sistema economico.
|